Decreto Omnibus, la Camera approva: è legge lo stop al nucleare. Bersani: “Partita è aperta ma decide Cassazione
Con 301 voti a favore dal centrodestra (Pdl-Lega e Inziativa Responsabile), 280 voti contrari dalle opposizioni Pd-Idv-Udc-Fli-Api e 2 astensioni, l'aula della Camera ha approvato il dl omnibus nel testo già votato dal Senato, che contiene fra l'altro la norma sullo stop a tempo alla costruzione di centrali nucleari che potrebbe far annullare la relativa consultazione referendaria già convocata per i prossimi 12 e 13 giugno. E sul quale ieri il Governo ha ottenuto dalla Camera la fiducia numero quarantatre, dall'inizio della legislatura. Alla votazione hanno preso parte 583 deputati. Il dl omnibus è passato per dieci voti: 301 sì a fronte di una maggioranza richiesta di 291 voti a favore. A prendere la parola, fra gli altri, nelel dichiarazioni di voto finali dei gruppi trasmesse in diretta tv per volere della Presidenza della Camera, sono stati per le opposizioni il presidente di Italia dei Valori Anronio Di Pietro che e il presidente dei deputati Pd Dario Franceschini. Di Pietro ha denunciato “l'imbroglio del Governo sul nucleare”, senza il quale “avremmo votato a favore di diverse norme del provvedimento”. Dicendosi “certo che il referendum ci sarà comunque e sarà il mezzo con cui gli italiani diranno chiaramente di voler mandare a casa questo Governo”.
Le votazioni sul dl omnibus sono seguite anche in piazza Montecitoriodove, dall'inizio dei lavori d'aula, è ripreso il presidio-sit in dei promotori dei quattro referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento che manifestano per chiedere più informazione in tv sulla consultazione di giugno e “contro lo scippo del diritto dei cittadini a esprimersi” che l'approvazione del dl omnibus, a loro giudizio, potrebbe comportare rispetto al nucleare. “La decisione di sabotare il referendum sul nucleare solo per paura di essere sonoramente bocciati dal voto – ha detto il leader dei Verdi Angelo Bonelli, partecipando al sit-in è una cosa degna di un paese non democratico. Stiamo assistendo ad una vera e propria truffa da parte di un governo che non ha più il consenso degli italiani e si è rifugiato nella fortezza di Palazzo Chigi”
Approvata dalla Camera, la legge passa ora al Quirinaleper la firma del Capo dello Stato. A seguire, una volta incassata la promulgazione da parte del Colle se così deciderà Napolitano, il testo delle nuove norme sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e quindi entrerà ufficialmente in vigore. Da quel momento è l'ufficio centrale della Cassazione per i referendum che sarà chiamato rapidamente a prounciarsi per stabilire se le norme sullo stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l'annullamento del referendum in materia. In vista di questa pronuncia, il Pd ha reso noto di avere in preparazione una “corposa e sostanziosa memoria” che verrà depositata alla Suprema Corte per “dimostrare che il referendum sul nucleare si potrà celebrare comunque”, anche dopo l'approvazione delle norme in proposito contenute dal dl omnibus.
Trattandosi della materia più sensibile per i cittadini, tanto più dopo il disastro di Fukushima, la celebrazione o meno del referendum sul nucleare potrà avere influenza sul raggiungimento del quorum (50% +1 degli aventi diritto) nella consultazione referendaria di giugno, anche in materia di acqua e legittimo impedimento. Senza raggiungere il quorum, infatti,la consultazione sarà invalidata. Come negli ultimi dieci anni è sempre successo in tutti i referendum abrogativi celebrati in Italia. E a quel punto, se vorrà, il Governo potrà nuovamente riaprire al nucleare, una volta conclusa la moratoria di un anno stabilita dalla nuova legge.
Bersani: “Partita è aperta ma decide Cassazione”– “Il presidente della Repubblica conosce il suo mestiere, il capo del governo invece non lo conosce perché non si può dire io cancello il referendum sul nucleare così aggiro l'ostacolo e posso tornarci su”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, da Trieste è tornato sul tema dei referendum e sulla richiesta del leader di Idv Di Pietro al capo dello Stato affinché non firmi il decreto omnibus che contiene la norma sullo stop del governo al programma nucleare che potrebbe vanificare la consultazione referendaria in materia. “Penso tocchi alla Cassazione – ha aggiunto Bersani – valutare se queste norme sono in condizione davvero di scippare il referendum, io ho qualche dubbio e credo che la partita sia ancora aperta in realtà”.
Verdi: “Governo imbroglia gli italiani sul nucleare”– “Sono solo degli imbroglioni. Per paura di essere sommersi da un mare di sì al referendum contro il nucleare hanno deciso di rubare agli italiani il diritto fermare definitivamente il nucleare in Italia”. Lo ha affermato il Presidente dei Verdi per la Costituente ecologista Angelo Bonelli, presente oggi al sit-in di protesta organizzato dai comitati referendari di fronte a Montecitorio. “La decisione di sabotare il referendum sul nucleare solo per paura di essere sonoramente bocciati dal voto è una cosa degna di un paese non democratico. Stiamo assistendo ad una vera e propria truffa da parte di un governo che non ha più il consenso degli italiani e si è rifugiato nella fortezza di Palazzo Chigi”, ha detto ancora Bonelli.
Mpa: “No al provvedimento “macedonia” – Il Movimento per le Autonomie voterà contro il decreto omnibus. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il capogruppo Carmelo Lo Monte. “Voteremo convintamente contro questo decreto 'macedonia' – ha aggiunto – auspicando che il Parlamento, troppo spesso ridotto a votificio di fiducie inutili e strumentali, riprenda il suo ruolo di luogo di dibattito e confronto su proposte concrete, mettendo finalmente in agenda provvedimenti a favore del Sud”.
Memoria Pd in Cassazione: referendum va confermato– I Gruppi parlamentari del Partito Democratico di Camera e Senato e la Segreteria nazionale del Pd hanno dato mandato all'avvocato Gianluigi Pellegrino di presentare alla Suprema Corte di Cassazione una documentata memoria sulla conferma del referendum sul nucleare, nonostante le norme contenute sullo stop alle centrali nucleari nel dl omnibus del Governo. Ne ha dato notizia l'ufficio stampa del gruppo Pd del Senato.
Di Pietro: “Referendum resta, da Premier una truffa politica” – “Ai cittadini italiani chi glielo dice che il 12 e 13 giugno ci sono i referendum se non lo facciamo noi?”: sull'onda di questa 'urgenza' il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha preso la parola nell'aula della Camera e ha usato tutto il suo tempo a disposizione, dieci minuti, per parlare del referendum rispetto al complesso del dl omnibus. “Che senso ha oggi rischiare con l'installazione di centrali nucleari quando ci sono sorgenti di energia molto più sicure?” si è chiesto l'ex pm. Poi Di Pietro ha attaccato Berlusconi osservando che “il nostro presidente del Consiglio è un noto sondaggista perché tutti i venditori di tappeti fanno sondaggi… Ha capito che avrebbe perso al referendum e allora ha introdotto nel dl omnibus una moratoria sul nucleare”. “Questo signore – ha concluso – sta realizzando una truffa politica perché vuole indurre il popolo a pensare che non c'è bisogno di fare il referendum perché ha cambiato la legge e invece non è vero. Il referendum il 12 e 13 giugno il referendum ci sarà, non rinunciamo a esercitare il nostro diritto costituzionale”.
25 maggio 2011
Fonte: www.tiscali.it