ATAF momento cruciale per la storia dell’azienda
Cittadini e Cittadine l’attuale momento della storia dell’azienda ATAF si sta rivelando cruciale.
Ci troviamo davanti un primo cittadino che si autocelebra sguazzando nel suo narcisismo e che accampa addirittura il dovere civico di svendere l’azienda di trasporto pubblico fiorentina al privato di turno.
Non c'è bisogno del privato nel pubblico, bensì di una gestione manageriale delle società, per eliminare sprechi, armonizzare le risorse e tenere alla lontana i figli o i nipoti di qualche politico.
ATAF di questi personaggi ne ha visti a decine. Solo per gli ultimi due direttori sono stati tolti dalle casse dell'azienda di trasporto oltre un milione di euro. Per non dire delle società partecipate direttamente da ATAF alcune delle quali sono completamente fallite e per le quali sono stati sborsati euro a manciate.
Nondimeno, nonostante sanguisughe varie, con il sacrificio dei lavoratori fatti in questi anni, il bilancio di ATAF è giunto al pareggio dopo 58 anni e senza l'aiuto di nessun privato.
Non possiamo, noi lavoratori e noi cittadini, rimanere a guardare inerti, la sconcezza di queste manovre. In caso di privatizzazione non saranno le categorie appena citate a guadagnarci, bensì i soliti grassi poteri.
In mano ai privati, i lavoratori, perderemo gli ultimi diritti acquisiti superstiti, gli stessi che Matteo e Filippo spacciano come privilegi per accaparrasi simpatie populiste screditandoci
I cittadini, nella fattispecie le classi più deboli, perderanno il diritto alla mobilità, in una città che è già abbondantemente soffocata dallo smog dato che gli autobus sono considerati niente di più che un inutile intralcio alla circolazione privata.
E intanto lui, il Berlusconi di Pontassieve, col suo faccione pingue, da un lato si pulisce la bocca invitando all’uso del mezzo pubblico in sostituzione alla macchina e del motorino, dall’altro opera per attuare l’esatto contrario, offrendo al primo speculatore che passa una risorsa preziosa e vitale della città di Firenze.
Altre realtà internazionali, persino più civili della nostra, dimostrano che i servizi di trasporto, sanità, acqua, scuola, messe in mano ai privati perdono definitivamente il loro valore sociale, aumentando solo la ricchezza individuale dei soliti, inaridendo definitivamente il paese (come se non lo fosse già abbastanza questa disgraziata Italia).
Ci rimane solo la lotta, l’opposizione caparbia contro chi vuole privarci di una vita dignitosa, come lavoratori, come cittadini, come esseri umani.
Per questo il 4 aprile la rsu ataf ha proclamato uno sciopero di 24 ore e organizzato un corteo cittadino.
Invitiamocittadini e utenti a partecipare al corteo
Partenza ore 16 dal viale dei mille (davanti sede Ataf) destinazione Palazzo Vecchio.
COBASATAF