Lecce: con il decreto sulle liberalizzazioni per le società partecipate dagli enti locali e gestite in house, la strada è la fusione
a cura del Dr. Giuseppe Pietro Mancarella – Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Si espone la disciplina dei servizi pubblici locali così come riscritta nel Decreto sulle liberalizzazioni, oggi all'esame del Consiglio dei Ministri.
L'obiettivo delle nuove norme sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali è quello di accorpare le realtà locali al fine di ottenere un unico gestore per ciascun bacino territoriale ottimale, il quale deve coincidere almeno con il territorio provinciale.
Allo scopo di raggiungere tale risultato le società in house che si fonderanno potranno esercitare la loro attività fino alla fine del 2017 e non avranno vincoli per la sottoscrizione di mutui per investimenti; invece, per le aziende che non si fonderanno, gli interessi delle rate annuali di ammortamento, sommati a quelli dei mutui precedentemente contratti, non potranno superare il 25% delle entrate effettive delle aziende. In ogni caso anche le aziende speciali dovranno rispettare i vincoli di bilancio (le relative modalità saranno definite in un decreto ministeriale da emanarsi entro giugno) e ad esse si applicheranno tutte le norme rivolte alla riduzione della spesa pubblica (limiti e divieti di assunzioni, riduzione delle retribuzioni, riduzione delle consulenze).
Il Decreto prevede, inoltre, la riduzione della soglia per gli affidamenti da 900 a 200 mila euro, con la conseguenza che gli affidamenti di valore economico superiore a detta ultima soglia dovranno cessare entro il 31 dicembre 2012; invece, glia affidamenti diretti a società miste pubblico-private dovranno terminare entro il 31 marzo 2013. Infine, gli affidamenti in esclusiva potranno avvenire solo dopo il rilascio del parare obbligatorio dell'Antitrust, il quale dovrà esprimersi entro 60 giorni dalla delibera dell'ente. Per i concessionari già affidatari di servizi pubblici locali, invece, è sancito l'obbligo di fornire tute le informazioni utili ai Comuni che intendano bandire una gara di assegnazione del medesimo servizio: se non adempiranno entro il termine di 60 giorni saranno assoggettati ad una sanzione compresa tra i cinque mila e i cinquecentomila euro.
Sempre al fine di promuovere la concorrenza all'interno dei Comuni (oltre che allo scopo di aiutarli nella dismissione delle loro quote di partecipazione in società in utility), il Decreto prevede anche la creazione di un apposito ufficio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il compito di monitorare la normativa locale: qualora vengano rinvenute norme contrastanti con il principio del libero mercato, sarà assegnato un congruo termine per la rimozione delle irregolarità; in caso di mancato adempimento si ricorrerà al potere sostitutivo disciplinato dal L. 131/2003.