Le novità del modello Isee. Da Gennaio 2013 cambia il calcolo della ricchezza delle famiglie.
a cura del Dott. Giuseppe Pietro Mancarella – Dottore Commercialista e Revisore Contabile
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), è quell’indicatore – per misurare la situazione reddituale e patrimoniale degli italiani – assai usato dai cittadini meno abbienti e soprattutto anziani per ottenere dal Welfare assistenze e tutele nei servizi come asili nido, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, libri di testo gratuiti, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari con almeno tre figli.
Il nuovo metodo per calcolare l’indicatore di valutazione della ricchezza delle famiglie italiane da Gennaio 2013.
Rivoluzione in arrivo nel campo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente per la misurazione della ricchezza familiare, in grado di consentire l’accesso all’assistenza ed ad una serie di agevolazioni fiscali. Il nuovo Isee è figlio della legge 241 del 2011, conversione del decreto Salva-Italia: il Dpcm di revisione è in dirittura d’arrivo e nelle intenzioni del Governo la riforma partirà nel 2013, affiancata da un potenziamento del sistema dei controlli.
Introdotto nel 1998, l’indice Isee riguarda in media il 30% della popolazione italiana, con punte che possono arrivare fino al 60% in alcune aree del Mezzogiorno.Viene calcolato sulla base di una combinazione tra reddito e patrimonio per mezzo di una scala di equivalenza: si ottiene sommando tutti i redditi dei componenti di un nucleo familiare al 20% del loro patrimonio e dividendo il risultato per alcuni parametri di equivalenza previsti (numero dei figli, presenza di persone disabili, percentuale di disabilità ed altri disagi).
La strada di riforma dell’Isee è stata delineata nell’articolo 5 del “Salva Italia”, in cui è prevista l’inclusione dei redditi esenti d’imposta nel calcolo ed il miglioramento della “capacità selettiva” dell’indice, “valorizzando in misura maggiore la componente patrimoniale sita sia in Italia sia all’estero” e la “differenziazione dell’indicatore per le diverse tipologie di prestazioni”. Lo stesso articolo prevede inoltre l’individuazione di quelle “agevolazioni fiscali e tariffarie nonché le provvidenze assistenziali” che, dal 2013, non potranno più venire assegnate al di sopra di una determinata soglia.
Il calcolo della componente reddituale terrà conto, si diceva, di tutti i redditi esenti d’imposta, come i trattamenti assistenziali e previdenziali, e delle entrate tassate in altro modo, come la cedolare sugli affitti, i premi di produttività e perfino l’indennità di accompagnamento (rimangono fuori, in extremis, la social card ed i voucher). A fronte di un reddito in tal modo accresciuto si accompagna tuttavia, per mitigarne l’impatto, una serie di detrazioni (contrassegnate, quasi tutte, da un limite massimo): gli assegni al coniuge e ai figli, il 20% del reddito da lavoro dipendente o da pensione, le spese per i disabili, una quota degli affitti e una franchigia sulle abitazioni di proprietà. Anche gli interessi derivanti da investimenti in prodotti finanziari avranno un tetto, dato che era impossibile mantenerli legati al rendimento del Btp decennale, ormai dall’estate scorsa lievitato al rialzo con la “febbre dello spread”.
Ecco che dopo le novità introdotte dalle riforme del governo Monti, pensioni e lavoro in primis, arriva quella del calcolo dell’ISEE Da gennaio 2013 (data fissata dalla manovra Salva Italia) l’ISEE potrebbe subire importanti modifiche. Ecco le novità: nel calcolo dell’ISEE rientreranno – oltre ai redditi IRPEF ed il patrimonio mobiliare e immobiliare – parametri come la rivalutazione delle rendite catastali per l’IMU, beni all’estero, rendite finanziarie, affitti, premi produttività, bonus, detrazioni, sussidi, pensioni sociali, assegni familiari, sconti, indennità di accompagnamento e così via.
Più peso alla casa e ai redditi finora esclusi. L'indicatore della situazione economica generale si fa più severo e molte famiglie risulteranno “più ricche”
Un nuovo modo di fotografare la ricchezza delle famiglie italiane. Cambia l’Isee, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente, il modello che riproduce redditi e patrimoni familiari per stabilire il diritto o la priorità di accesso a una serie di servizi – dagli asili nido alle rette universitarie all'assistenza domiciliare – o di agevolazioni. Nel calcolo peserà di più la prima casa ed entreranno anche i redditi esenti o tassati separatamente come le indennità di accompagnamento o gli affitti tassati con la cedolare secca.
Il rischio è che con questi nuovi criteri molte famiglie appariranno “più ricche” e potrebbero perdere il diritto ai servizi e alle agevolazioni che finora avevano. Ma secondo il governo, che sta mettendo a punto i nuovi criteri di calcolo, il nuovo Isee consentirà una distribuzione dei servizi più equa, a chi ne ha effettivamente bisogno, limitando i casi dei “falsi poveri”.
Ecco in sintesi lenovità che entreranno in vigore dal 2013.
ABITAZIONE PRINCIPALE. Il valore della prima casa peserà il 60% in più sul calcolo della ricchezza familiare e non ci sarà più la franchigia di 51.645 euro sul valore catastale (di contro però la rendita catastale sarà conteggiata solo al 75%).
REDDITI ESENTI. Nel nuovo Isee dovranno essere compresi, oltre ai redditi soggetti a tassazione Irpef ordinaria, anche i redditi che finora ne erano esclusi perché esenti da tasse o soggetti a tassazione sostitutiva. Tra i primi, ad esempio, l’indennità di accompagnamento per i disabili e, tra i secondi, i redditi da locazione sottoposti al regime della cedolare secca.
SCONTI PER LAVORATORI, PENSIONATI E DISABILII REDDITI COLPITI: potrebbe poi essere introdotta una franchigia del 20% sui redditi da lavoro dipendente e da pensione ed essere sottratti dal reddito eventuali assegni per l’ex coniuge ed i figli. Per quanto riguarda la disabilità, nella riforma del calcolo dell’ISEE dovrebbero poi trovare spazio anche misure specifiche per i disabili, distinguendo tra disabilità media, grave e non autosufficienza. Questo permetterà di effettuare una distinzione sostanziale sulla deducibilità delle spese.
CONTI CORRENTI. Non si dovrà indicare più la situazione del conto al 31 dicembre dell’anno precedente, ma si prenderà un giorno a caso negli ultimi 3 mesi dell’anno. Una regola anti-furbetti che svuotavano provvisoriamente il conto in prossimità del giorno di rilevamento.
AIUTO AI DISOCCUPATI. Chi perde il lavoro potrà richiedere un Isee aggiornato per poter rientrare da subito nei servizi e nelle agevolazioni previste.
COMPILAZIONE DEL MODELLO. Una novità importante: non sarà più il cittadino a compilare l’Isee, da solo o con il commercialista di fiducia. La dichiarazione verrà compilatadall'Inps e dall'Agenzia delle Entrate, che utilizzeranno i dati sui redditi e i patrimoni già in loro possesso. Il contribuente indicherà solo le spese da detrarre e segnalerà eventuali errori.
La riforma prevede la rivalutazione del 60% della prima casa, ai fini Imu. Una batosta per il contribuente, nonostante che il nuovo Isee consideri “solo” il 75% del patrimonio immobiliare così rivalutato (a cui detrarre, eventualmente, la parte di mutuo ancora da estinguere). Inoltre, nel calcolo entrerà anche il patrimonio estero e quello mobiliare: conti correnti, investimenti e partecipazioni societarie, fatta salva l’introduzione di una soglia minima sotto la quale scatta l’esenzione.
Il risultato sarà che molte più persone si troveranno nella condizione di essere considerate “ricche” solo perché posseggono un immobile e questo innalzerà l’ISEE, anche nei casi in cui non vi è alcun innalzamento del reddito, inibendo l’accesso a molte agevolazioni fiscali. Come contrappeso però sarà possibile scalare dal valore dell’immobile il debito residuo nei confronti della banca nel caso si stia ancora pagando il mutuo.
Ma non ci sono solo novità negative. È prevista l’introduzione di una franchigia che, distinguendo all’interno dei componenti familiari tra disabilità media, grave e non autosufficienza, permetterà negli ultimi due casi una larga deduzione delle spese dovute a tale condizione di svantaggio. Nuove maggiorazioni della scala di equivalenza daranno maggiori sgravi fiscali alle famiglie numerose con figli minorenni, in particolare con meno di tre anni. Fa la sua comparsa anche un nuovo “Isee solidale”, per cui chi ha perso il lavoro potrà richiedere – ai Caf, all’Inps o presso appositi sportelli dei Comuni – il proprio indice attuale (con i dati, per esempio, derivanti dalla cassa integrazione o dalla totale mancanza di reddito) e non quello relativo alle condizioni reddituali certificate (risalenti a due anni prima).
Infine, sul terreno dei controlli, è prevista un’intensificazione dell’attività di vigilanza fiscale dell’Agenzia delle Entrate che, sulla base di liste selettive, effettuerà verifiche della posizione reddituale e patrimoniale delle famiglie di appartenenza dei soggetti beneficiari di prestazioni.