Ilva, il ministro Balduzzi lunedì sarà a Taranto. Scontro tra Clini e gli ambientalisti
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, sarà lunedì 22 a Taranto per presentare il rapporto 'Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanita' pubblicà, contenente l'aggiornamento agli anni 2003-2009 dello studio Sentieri relativo all'area di Taranto, i dati dell'analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell'aria.
Clini: “Sull'Ilva una visione politica o ideologica” –“Non sono per niente d'accordo con le associazioni ambientaliste, che parlano per simboli e non entrano nel merito”: così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a commento delle critiche all'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, che permette di continuare la produzione all'Ilva di Taranto. “Il merito dell'Autorizzazione è molto impegnativo – ha sottolineato il ministro – e richiede all'impresa uno sforzo significativo, visto anche che l'impresa ha detto di avere qualche obiezione e qualche difficoltà”. Secondo Clini “questa rappresenta la via razionale per assicurare la continuità della produzione del più grande centro siderurgico d'Europa attraverso l'utilizzazione delle migliori tecnologie e delle migliori soluzioni oggi disponibili”. “La scommessa – ha proseguito Clini – è fare di Taranto un centro di riferimento europeo e internazionale, ma purtroppo quando invece si mette avanti una visione politica o una visione ideologica, come dimostra la storia d'Italia degli ultimi vent'anni, invece di affrontare i problemi questi si aggravano”. Clini ha poi ricordato che “l'Aia entrerà in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e penso che questo avverrà molto rapidamente. Dal punto di vista della procedura é un provvedimento del ministro dell'Ambiente sentiti gli altri ministri interessati, i quali già sono stati sentiti e hanno partecipato alla conferenza dei servizi, per cui il problema è già risolto”.
Gli ambientalisti contro il ministro – Immediata la replica del presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti. “Il ministro Clini criticando indiscriminatamente le associazioni ambientaliste e sanitarie dimostra tutto il suo isolamento” afferma Marescotti. “Quando il ministro racconta queste cose ai media – prosegue Marescotti – è perché, a nostro parere, è molto disattento e non legge quello che scriviamo. Invece di valorizzare il lavoro di grande precisione svolto dalle associazioni entra in polemica senza piena cognizione di causa”. Con l'obiettivo di “smentire il ministro”, Peacelink rende pubbliche le 15 pagine di osservazioni fatte in Conferenza dei servizi il 18 ottobre “di cui – aggiunge Marescotti – la Commissione Aia e la Conferenza dei Servizi non hanno minimamente tenuto conto”, ricordando che “anche le altre associazioni ambientaliste, oltre a quelle dei medici e dei pediatri, hanno presentato documentate e puntuali obiezioni che entrano nel merito dell'Aia”.
L'Ilva versi 8 milioni di euro per le apparecchiature di monitoraggio -Lo scorso 15 ottobre i tre ingegneri nominati custodi giudiziari dell`area a caldo di Ilva, sequestrata lo scorso 26 luglio, hanno inviato due relazioni tecniche alla procura, alla direzione dell`Ilva ed alla Commissione Ippc del ministero per l`Ambiente incaricata di rivedere l`Aia, contenenti interventi e costi dei primi urgenti interventi da avviare all`interno delle aree sequestrate, per interrompere le emissioni pericolose. I custodi chiedono all`Ilva subito otto milioni di euro per le apparecchiature di monitoraggio da mettere in funzione in dieci mesi. Si tratta dei sistemi di videosorveglianza nell`area a caldo e di registrazione del fenomeno di slopping: costo 1,8 milioni, tempo di realizzazione otto mesi; ( i custodi sottolineano che la direzione dell`Ilva “ha dato la disponibilità a procedere all`acquisto e all`installazione dei sistemi”, riscontrando però “a tutt'oggi, di fatto, una stasi delle attività”) del sistema di monitoraggio delle emissioni diffuse e del campionamento in continuo delle diossine: costo 1,7 milioni, sei mesi per l`installazione e quattro di test. Quattro milioni e mezzo, invece, il costo del sistema di monitoraggio e controllo delle emissioni intorno al perimetro dello stabilimento. Tempi di realizzazione: dieci mesi fra installazione e test.
Sistemi di monitoraggio e controllo delle diossine dovevano esser realizzati il 23 agosto scorso – Nelle loro relazioni, i custodi giudiziari, ingegneri Barbara Valenzano, Claudio Lofrumento ed Emanuela Laterza, hanno disposto che la direzione provveda ad avviare immediatamente “la progettazione definitiva-esecutiva della riduzione, delocalizzazione e copertura dei parchi minerari e che si attivi affinché il Cda accantoni, immediatamente le somme necessarie”. I tre ingegneri hanno disposto anche che la direzione provveda “ad horas alla definizione di un progetto definitivo-esecutivo per la copertura dell`area gestione rottami ferrosi e dei relativi apparati tecnologici di aspirazione e trattamento delle emissioni” e che il Cda “renda disponibili, immediatamente, le somme necessarie”. Inevase, si legge nella relazione, risultano le spese, già approvate dal Cda di Ilva e comprese nell`investimento di 146 milioni già stanziato dal siderurgico, per i sistemi di monitoraggio e controllo delle emissioni diffuse e delle diossine del camino E312, sistema quest`ultimo, che doveva essere già realizzato per il 23 agosto scorso.