I giorni della vergogna
Il 19 febbraio rappresenta per il popolo etiopico il “Giorno della Memoria”: si commemorano, infatti, in questa data i massacri compiuti dai fascisti occupanti contro i cittadini di Addis Abeba, come ritorsione ad un attentato, compiuto dai patrioti etiopi, contro il vicerè Rodolfo Graziani ed altri gerarchi fascisti, nei giorni 19, 20 e 21 febbraio 1937.
Come ritorsione, il Graziani, ordinò il massacro di più di 30.000 cittadini etiopi, quasi tutti civili, anziani, donne, bambini e mendicanti. Alcuni di loro furono addirittura bruciati vivi nelle proprie case, i tradizionali ”tucul” di fango, legno e paglia , dove cercavano rifugio nascondendosi dai scatenati criminali militari e civili italiani che risiedevano nella capitale.
Oltre ad essere ricordata in Etiopia, la ricorrenza è celebrata nelle maggiori città del mondo dove sono presenti e vivono numerosi cittadini della diaspora etiopica.
Qui in Italia, invece, al gerarca fascista Rodolfo Graziani, poi ministro della “Repubblica di Salò”, criminale macchiatosi di tale eccidio (oltre a tanti altri, come l’assassinio di più di 1.200 monaci e chierici cristiani, alcuni giovani orfanelli, della più importante città conventuale dell’Etiopia, Debre Libanos, a circa 100 Km. Da Adis Abeba) è stato addirittura intitolato un parco pubblico con tanto di mausoleo a sua memoria nella cittadina di Affile in provincia di Roma, parco questo fatto con i soldi pubblici di un finanziamento della Regione Lazio avuto inizio nel novembre 2008 dalla giunta di centrosinistra di Marrazzo e concluso nel 2010 dalla giunta di centrodestra della Renata Polverini.
Anche noi vogliamo ricordare questo “Giorno della vergogna”, dando la nostra solidarietà al popolo etiope e ristabilendo (almeno per questo pezzo di storia) la giusta connessione storica, superando e denunciando il corto circuito creato dal revisionismo sia di destra che di sinistra, che tende ad esaltare determinati fatti (delle volte creati ad hoc o tutti ancora da dimostrare) per comodità politica e a dimenticarne altri.
In fondo, parafrasando un articolo del nostro sindaco comparso nel “Giorno del Ricordo” sulla stampa locale, nel quale ricordava, a parer suo, le motivazioni alla base degli “eccidi” delle Foibe, individuandole nell’”… antico odio di razza e per impossessarsi di terre da secoli civilizzate dagli italiani, gli slavi, soprattutto sloveni, accampando il pretesto di avere subito violenze da parte di esponenti fascisti, infierirono contro la nostra popolazione…”, che cosa di male hanno fatto i “civilizzatori fascisti” nei territori che sono andati a conquistarsi con la forza e con le armi, espropriandoli ai loro legittimi abitanti? Nulla, hanno solo portato un po di civiltà e di progresso presso quei “barbari”.
Lo stesso Mussolini, pianificando con i propri gerarchi l'invasione della Jugoslavia disse, a Trieste nel 1920, «Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 500 italiani”.
Questione di numeri!
Ma si sa la storia viene scritta dai vincitori e, poi, riscritta dal potere dominante, quello imperialista – capitalista – borghese.
Noi cercheremo, per quanto ci è possibile e per quanto la nostra voce possa essere udita o, meglio, divulgata dalla “stampa di regime”, di ristabilire sempre e comunque una realtà storica basata sui fatti concreti e su documenti certi.
Iniziando proprio dal “Giorno della Memoria” del popolo Etiope e dai presunti eccidi delle Foibe.
Oggi 19 febbraio 2013 vogliamo ricordare quegli innumerevoli “giorni della vergogna” che il revisionismo storico sia di destra che di sinistra, ha annegato nel buio della memoria, nel nome di un “political correct” che oramai imperversa e impregna tutta la nostra cultura e i nostri mezzi d’informazione.
Mentre molti intellettuali (tanti anche dell’ultima ora), politici e politicanti dei due ( o tre) schieramenti, fanno a gara per dire la loro, scrivere un pezzo, dare un’opinione sul “Giorno della memoria” e su quello suo omologo (che una strana “par condicio” ha voluto creare ad hoc ed imporre al popolo italiano) “Giorno del ricordo”, nessuno ricorda o commemora i tanti “giorni della vergogna” che come “gemme” di orrido letame e pregne di sangue innocente, incastonano la storia del ventennio fascista, le sue mire espansionistiche, la sua voglia di “storia” e di “potere”, la sua sete di sangue.
Lecce, 19 febbraio 2013.
PARTITO COMUNISTA – CSP
IL COORDINAMENTO PROVINCIALE – LECCE
Info: www.comunistilecce.it e-mail: pllmsm@tin.it cell. 3383578399