Alba Service, una crisi occupazionale invisibile ma drammatica.
Con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Puglia, all’Assessore Regionale Sebastiano Leo, al Presidente della Provincia di Lecce e all’Amministratore Unico di Alba Service, la Confederazione Cobas di Lecce ha chiesto un incontro urgente per una crisi occupazionale invisibile ma drammatica, che investe tutti i lavoratori e le lavoratrici della società.
Il personale del servizio pulizie ed uscierato non lavora e attualmente percepisce solo il Fondo di Integrazione Salariale. Anche le Assistenti Sociali impegnate nel progetto ”Rete Argento Prima Accoglienza” dell’ASL di Lecce sono in FIS poiché non è stata rinnovata la convenzione tra la Provincia di Lecce e l’Azienda Sanitaria, e sono stati sospesi servizi garantiti da queste lavoratrici ai cittadini che devono rivolgersi alla Porta Unica di Accesso presso i distretti socio-sanitari del Salento.
Alba Service è uscita dallo stato di liquidazione con un concordato che ha anche richiesto da parte dei lavoratori la dolorosa rinuncia ad una parte delle proprie spettanze arretrate, ma questo concordato, che prevedeva il rientro in servizio di tutto il personale, non è stato ad oggi applicato. Il personale del servizio pulizie ed uscierato attualmente non trova impiego nella ripresa dell’attività di Alba Service, come le Assistenti sociali, mentre il personale addetto alla manutenzione delle strade e degli edifici scolastici attualmente lavora a 21 ore settimanali a fronte delle 40 ore previste dal contratto collettivo di lavoro. Sotto la superficie di un apparente ritorno alla normalità, Alba Service continua ad essere una realtà di sottooccupazione, di mancanza di una visione di lungo periodo sulle prospettive dei lavoratori e delle lavoratrici in forza alla società. Emblematico di questa mancanza di visione è il caso delle Assistenti Sociali: grazie alla convenzione tra ASL e Provincia, hanno garantito la copertura dei vuoti di organico presso i distretti socio-sanitari, che adesso tornano ad essere in grave difficoltà di fronte all’aumento della domanda di servizi sociali ed assistenziali causata dalla pandemia da Covid-19. Come Sindacato Cobas, abbiamo anche avanzato la proposta che le assistenti sociali siano impegnate nelle attività di tracciamento dei contatti avuti da soggetti risultati positivi al virus, e a supporto di una campagna di vaccinazione che richiede, oltre al personale medico ed infermieristico, anche un’efficiente apparato gestionale ed organizzativo.
Neppure questa nostra proposta risulta al momento essere stata presa in considerazione dalla Provincia, dall’Amministratore Unico di Alba Service e dalla direzione della ASL.
Più che l’ennesima tappa di una crisi occupazionale oramai in atto da anni, questa sembra la prolungata agonia di una società che pure eroga, o dovrebbe erogare, servizi alla collettività: la manutenzione delle strade e delle scuole, i servizi alle comunità ed alle persone fragili, i servizi di uscierato e pulizia di edifici aperti al pubblico. Non si tratta di mettere l’ennesima pezza provvisoria, in attesa di chissà quale soluzione. Si tratta di rispondere a bisogni dei cittadini, e di garantire una piena occupazione a lavoratori e lavoratrici che grazie ai loro sacrifici hanno contribuito a salvare la società dal baratro della liquidazione fallimentare, dopo la disastrosa gestione dell’amministrazione Gabellone.
La scrivente O.S. Cobas di Lecce, ha comunicato alla Questura di Lecce che martedì 12 Gennaio 2021 si terrà un sit-in di protesta in via XXV Luglio a Lecce dalle ore 15,30 alle ore 19 per segnalare alla Prefettura di Lecce le vicende lavorative dei dipendenti RSA “La Fontanella”, dei dipendenti dell’Integrazione Scolastica e dei dipendenti di Alba Service.
Le problematiche relative a questi lavoratori sono ormai note da tempo a tutte le istituzioni.
Lecce, 11 Gennaio 2021
Confederazione Cobas Lecce
Cobas Lavoro Privato
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella