Cobas Lecce Pubblico Impiego:La “manovraccia” di Monti:Italia a testa in giù
E’ la manovraccia governativa che ci fa precipitare nella recessione, altro che salvare l’Italia! Invece di far pagare la crisi ai grandi patrimoni, alle rendite finanziarie, agli evasori, alla casta politica corrotta, si scatena sui residui redditi e diritti dei salariati e ceti medi impoveriti: così le nostre famiglie, definite secondo gli indici europei alla “soglia di povertà” e ridotte al minimo necessario di spesa, non alimenteranno la “ripresa”.
Per questo già il 17 novembre avevamo dichiarato lo sciopero generale, portando in piazza insieme agli studenti centomila manifestanti per sfiduciarlo immediatamente. Ma la soddisfazione generalizzata per la caduta di Berlusconi, le illusioni fomentate dai massmedia sui poteri “salvifici” di Monti, il sostegno trasversale delle caste politiche e la acquiescienza di Cgil, Cisl e Uil hanno finora impedito che la sfiducia avesse seguito.
LA MAGGIOR VIOLENZA ESERCITATA DAL GOVERNO È CONTRO le PENSIONI.
Dal 1°gennaio 2012 verrà abolito il sistema retributivo e sostituito con il contributivo per tutti, generando pensioni molto più povere. Sempre dal 2012 sono abolite le attuali pensioni di anzianità. sostituite da 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne L’età di vecchiaia sarà portata a 66 anni: subito per gli uomini, progressivamente da 62 a 66 per le donne con un aumento di 1 anno ogni 18 mesi: nel 2018, tutti, uomini e donne, andranno in pensione solo più per vecchiaia, con un progressivo aumento dell’età minima fino a 70 anni.
Contro i già pensionati viene colpito l’adeguamento all’inflazione: sarà parziale fino a 1000 euro, e sparisce sopra i 1400, colpendo quindi il 76,5% dei pensionati.
ICI. La rivalutazione della rendita catastale dell’ IMU è particolarmente odiosa per i lavoratori e le lavoratrici a basso reddito che spesso non hanno ancora finito di pagare la casa.
IVA. L’aumento di 2 punti da sett.2012 e del 0,50 dal 2014. deruberà ancor più famiglie e settori popolari .
SUL PUBBLICO IMPIEGO HANNO RASCHIATO IL FONDO DEL BARILE
- Taglio di uffici e di organici, nessun rimpiazzo del turn over;
- Taglio dei fondi per il salario accessorio e di produttività;
- blocco delle carriere e delle progressioni orizzontali e verticali all’interno nelle pubbliche amministrazioni;
- applicazione delle fasce meritocratiche;
- blocco del rinnovo dei contratti fino al 2017;
- taglio indiscriminato negli enti locali e nella sanità dei servizi pubblici per i cittadini.
Questa la manovra allo stato attuale: ma sono incombenti altre “riforme” di distruzione dello Statuto dei Lavoratori e degli ammortizzatori sociali.
CGIL-CISL-UIL NON RESPINGONO L’INTERA MANOVRACCIA: CHIEDONO SOLO ALCUNI RITOCCHI che non ne cambiano la natura.
Neppure hanno spinto a una forte mobilitazione popolare e hanno evitato un vero sciopero generale.Già hanno separato gli scioperi per categoria: del Lavoro Privato il 12 e del Pubblico Impiego il 19. Già il risibile sciopero di sole 3 ore del 12 dicembre aveva per giunta escluso il comparto dei servizi su cui grava la legge 146 e tutto quello dei trasporti congelati dalla franchigia della festività (solo la Fiom aveva convocato lo sciopero di 8 ore, così come il Cobas aveva indetto le 8 ore sciopero generale dei metalmeccanici).
E questo poi del 19 dicembre ha di fatto ridicolizzato un comparto così importante come la scuola, dove lo sciopero è stato proclamato di 1 sola ora!.
LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
COBAS PUBBLICO IMPIEGO-Confederazione Cobas