Colf e badanti: collaboratrici domestiche nella provincia di Lecce
a cura del Dr. Giuseppe Pietro Mancarella – Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Le Colf e le Badanti sono figure molto importanti nella vita domestica di molte famiglie italiane. Le collaboratrici domestiche sono diventate sempre più necessarie ed essenziali nelle famiglie che hanno un componente non più del tutto autosufficiente.
a cura del Dr. Giuseppe Pietro Mancarella – Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Le Colf e le Badanti sono figure molto importanti nella vita domestica di molte famiglie italiane. Le collaboratrici domestiche sono diventate sempre più necessarie ed essenziali nelle famiglie che hanno un componente non più del tutto autosufficiente.
Con l’assunzione di una collaboratrice domestica si instaura un rapporto di lavoro subordinato vero e proprio sulla base di un contratto di lavoro, in cui la famiglia o l’anziano da assistere assume il ruolo di datore di lavoro e la badante o la colf quello di lavoratore dipendente.
Questo significa che tra datore di lavoro e lavoratrice domestica, per l’attività di assistenza o per lo svolgimento di attività in casa, sorgono automaticamente dei diritti e dei doveri reciproci tipici di qualsiasi rapporto di lavoro (obbligo allo svolgimento delle mansioni concordate, rispetto degli orari di lavoro, diritto alla retribuzione pattuita, ferie, trattamento di fine rapporto, permessi, obblighi contributivi, e così via).
Le badanti e le colf rientrano nella più ampia categoria dei cosiddetti lavoratori domestici.
La regolamentazione di questo settore è contenuta innanzitutto nel Codice civile, mentre la normativa di dettaglio è contenuta in altre disposizioni legislative e regolamentari e soprattutto nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro “Colf e Badanti”.
Spesso le lavoratrici domestiche sono straniere, quindi per l’assunzione si deve tener conto delle leggi in materia di immigrazione, ingresso e soggiorno dei cittadini stranieri (extracomunitari o comunitari).
La distinzione tra una colf e una badante è data dal tipo di mansione che la lavoratrice domestica svolge durante il rapporto di lavoro anche se entrambe rientrano nel c.d. lavoro domestico.
La colf è la lavoratrice domestica che si occupa di curare prioritariamente la casa e secondariamente le persone che vi abitano. La badante è la lavoratrice domestica che viene assunta espressamente per aiutare e assistere le persone che non sono autosufficienti.
La famiglia o l’anziana, che intende instaurare un rapporto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato) con un lavoratore domestico deve seguire gli stessi passi richiesti per una qualsiasi assunzione. Pertanto si deve accordare con la lavoratrice sulle condizioni contrattuali di lavoro e sullo svolgimento dello stesso e successivamente deve stipulare per iscritto un contratto di lavoro, attraverso una c.d. lettera di assunzione.
Nella lettera di assunzione (che è il contratto di lavoro tra le parti) si devono indicare alcuni elementi stabiliti dal CCNL: data inizio del contratto di lavoro, la sede di lavoro, l’inquadramento nel livello, la durata dell’orario di lavoro e la sua distribuzione, il tempo determinato o indeterminato, la retribuzione relativa alla mansione, la durata del periodo di prova se concordato, la possibile previsione di eventuali spostamenti temporanei per villeggiatura o altri motivi familiari, la possibilità di ospitare i parenti della lavoratrice se è in regime di convivenza, e così via.
Dopo la stipula della lettera di assunzione il datore di lavoro dovrà adempiere a un’altra formalità: la comunicazione dell’assunzione.
Spesso tale comunicazione viene effettuale da un professionista per evitare di incorrere in errori, perché si tratta comunque di un rapporto di lavoro a tutti gli effetti di legge e contrattuali.
Oggi, con il nuovo “sistema informatico per le comunicazioni obbligatorie”, è sufficiente un’unica comunicazione d’assunzione per l’ instaurazione del rapporto di lavoro, che è valida anche ai fini dell’iscrizione del lavoratore domestico agli enti previdenziali ed assistenziali, Inps ed Inail.
L’obbligo della comunicazione sussiste non solo in fase di assunzione, ma anche di proroga, trasformazione e cessazione del rapporto di lavoro.
Queste comunicazioni possono essere inviate online, per raccomandata a/r oppure consegnate a mano. In caso di mancata o ritardata comunicazione, sono previste sanzioni amministrative.
Per l’assunzione di cittadini italiani e di cittadini stranieri comunitari sono sufficienti le formalità sopra illustrate.
Nel caso di assunzione di una badante straniera extracomunitaria sono richiesti invece ulteriori adempimenti, che si differenziano a loro volta a seconda che il lavoratore domestico sia già residente o meno in Italia.
Se il lavoratore extracomunitario risiede già in Italia, il datore di lavoro, dopo aver verificato il possesso del permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa, deve stipulare un contratto di soggiorno compilando insieme al lavoratore, il cosiddetto “modulo Q”, che dovrà poi essere inviato tramite raccomandata a/r allo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di residenza. Dunque, la c.d. lettera di assunzione dovrà essere preceduta dal cosiddetto “contratto di soggiorno”.
Invece, nel caso in cui il lavoratore extracomunitario si trovi all’estero, il datore di lavoro deve attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto flussi dell’anno in corso e, a partire dalle scadenze indicate, presentare una domanda di nulla-osta al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione chiedendo l’autorizzazione ad assumere nominativamente un determinato lavoratore.
Dopo l’accoglimento della domanda di nulla-osta, il datore di lavoro deve spedirlo in originale al lavoratore extracomunitario nel suo paese di residenza, il quale, previa richiesta del visto d’ingresso alla nostra ambasciata, potrà fare ingresso nel nostro Paese.
A questo punto il lavoratore e il datore di lavoro dovranno recarsi presso lo Sportello Unico per la sottoscrizione del Contratto di Soggiorno (e il ritiro del modulo per la richiesta del permesso di soggiorno), che costituirà il presupposto per la vera e propria assunzione.
Ovviamente la violazione di queste regole è sanzionata penalmente con l’arresto e con una multa.
Per la disciplina di tutte le condizioni contrattuali occorrerà infine fare riferimento al CCNL del lavoro domestico.
Incentivi per l’assunzione regolare di Colf e badanti nella Provincia di Lecce.
La Provincia di Lecce ha presentato l’ “Avviso pubblico per l’erogazione di incentivi all’assunzione di assistenti familiari nell’ambito del Progetto Rosa”.
E’ un progetto finanziato nell’ambito dell’Avviso Pubblico del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 dicembre 2007, tra i cui partner vi sono la Provincia di Lecce e la Consigliera di Parità.
Il Progetto Rosa è finalizzato all’emersione del sommerso nel campo del lavoro domiciliare, favorendo assunzioni regolari ed offrendo un’opportunità di qualificazione ai soggetti interessati allo svolgimento del lavoro di cura domiciliare per consentire loro di proporsi in modo più adeguato e consapevole all’interno del mercato del lavoro.
Il Progetto Rosa è entrato in fase operativa aprendo le iscrizioni negli appositi elenchi provinciali delle assistenti familiari presso i Centri per l’Impiego. Pertanto, i nuclei familiari interessati a ricevere assistenza domiciliare avendo garantita un’adeguata qualificazione del lavoro di cura, possono presentare domanda per l’accesso al sostegno economico previsto da questo avviso.
La Provincia di Lecce, con questa iniziativa, pone l’attenzione sulle politiche per la famiglia e sulle politiche del lavoro, affinché venga garantita alle famiglie la possibilità di usufruire di un supporto di cura domiciliare laddove spesso ci sono familiari non autosufficienti, e verrà garantita al contempo l’inclusione regolare lavorativa anche ai cittadini stranieri”.