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I Cobas Igiene Ambientale non aderiscono allo sciopero del 30 giugno 2021

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Gli appalti hanno una regola non scritta, il lavoro dell’appaltatore deve costare di meno e rendere di più in questo modello di economia industriale e di servizi che nasconde truffe e corruzione. Questa premessa distingue i Cobas da chi, per noi volutamente solo con lo scopo di mantenere bassi i costi del personale, interrompe i processi di rinnovo dei CCNL che rimangono con tabelle salariali bloccate da un decennio e paghe che aumentano solo la povertà dei lavoratori di interi settori del mondo degli appalti.

A tale proposito, nell’Igiene Ambientale è piovuta una tegola lanciata da CGIL CISL UIL e FIADEL. L’art. 177 del Codice degli Appalti stabilisce che le concessioni, entro la fine dell’anno, si dovranno attrezzare per “esternalizzare l’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo pari o superiore a 150.000 euro e relativi alle concessioni mediante procedura ad evidenza.”
È giusto tenere sotto controllo questa regola maldestra e disgregante, che letta così com’è
rappresenta un buio profondo per i lavoratori che potrebbero essere esternalizzati senza regole certe. Ma chi riguarda tutto ciò? Nell’Igiene Ambientale si è mossa una campagna di paura, volantini che non parlano esplicitamente ma sottintendono che siamo tutti a rischio, che le aziende di Igiene Ambientale potrebbero essere obbligate a esternalizzare l’80% dei lavori e da qui la necessità di fare sciopero il 30 giugno per convincere il Governo, il Parlamento, ad intervenire e modificare l’art. 177.

FACCIAMO CHIAREZZA:

Nella totalità delle Aziende di Igiene Urbana (a parte rarissimi casi) la definizione non è “concessioni” ma contratti di servizi. Se vogliamo fare un esempio la rete autostradale è data in concessione, non certamente l’Igiene Urbana. Ci preme di tranquillizzare tutti i lavoratori e le lavoratrici, che da qualche giorno sono in ansia per questa “tegola” piovuta all’improvviso, non saranno esternalizzati, non saranno licenziati, non torneranno a vivere nelle cooperative con applicato il CCNL Multiservizi.

Ora è necessario fare chiarezza anche su questo bluff: perché procurare questo allarme nell’Igiene Ambientale quando è specificato che si tratta di concessioni e non di contratti di servizi con gli Enti Locali? Visto che ogni riflessione ci porta in un vicolo cieco, oppure solo guadagnare visibilità e qualche tessera, è bene che il procurato e immotivato allarme lo spieghino CGIL CISL E UIL e FIADEL.

LA NOSTRA INDICAZIONE È DI NON ADERIRE A QUESTO SCIOPERO TATTICO, PERCHÉ È UN BLUFF PER FARE TESSERE, MENTRE NESSUNO NELL’IGIENE URBANA RISCHIA IL POSTO DI LAVORO E NESSUNO SARÀ ESTERNALIZZATO.

COBAS IGIENE AMBIENTALE

Protesta presso il Comune di Gallipoli dei lavoratori Gial Plast licenziati ingiustamente e successivamente reintegrati dal Giudice

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