I sindacati Cobas e Cub, convocano per il 17 Novembre 2011 lo sciopero generale dell’intera giornata. NO alla “letteraccia”, NO al diktat franco-tedesco
USCIRE DALLA CRISI E’ POSSIBILE CAMBIANDO SISTEMA
L’agonizzante governo Berlusconi tenta di salvarsi accettando il diktat di Francia e Germania che vogliono far pagare la crisi ai popoli più deboli della UE, e con la “letteraccia” portata servilmente a Bruxelles programma di ulteriore macelleria sociale.
Nessun provvedimento della lettera-vergogna deve passare.Nel documento del governo sono condensati tutti i sogni e i desideri di quel liberismo incontinente che ha provocato in Europa e nel mondo la crisi economica e finanziaria, quella occupazionale, ambientale ed energetica. Questi i contenuti: la massima libertà di licenziamento nel lavoro privato e in quello pubblico; la deportazione coatta di dipendenti pubblici da un settore all’altro e l’introduzione della Cassa Integrazione; la definitiva cancellazione dei contratti nazionali e di ogni residuo di democrazia sindacale e di diritti del lavoro; l’ulteriore scempio del sistema pensionistico; l’annullamento del risultato referendario su acqua e servizi pubblici, che si vogliono gettare in pasto al mercato e alla speculazione privata; la svendita del patrimonio e della ricchezza collettiva (demanio, beni culturali e ambientali); perfino la retribuzione dei docenti e il finanziamento alle scuole sono basati sui grotteschi quiz invalsi, di cui nella primavera scorsa ha riso mezza Italia.
La sedicente opposizione parlamentareha risposto con flebili proteste solo sui licenziamenti facili: ma di fatto non si oppone all’intero impianto anti-sociale, accettando che a pagare siano sempre e soltanto i settori sociali più deboli e indifesi.
FERMIAMOLI!! C’E’ UN’ALTRA VIA PER USCIRE DALLA CRISI !
Dopo decenni di liberismo selvaggio il 10% degli italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale. Si calcola che il patrimonio di questa classe di super-ricchi ammonti a circa 5000 miliardi di euro: una tassa patrimoniale anche solo di un 1% metterebbe a disposizione 50 miliardi di euro l’anno.
Autorevoli esperti stimano tra i 300 e i 400 miliardi di euro l’evasione fiscale annua. I mezzi per combatterla si conoscono e sono realizzabili in tempi rapidi, recuperare l’evasione fiscale anche solo per il 20% significa avere a disposizionecirca 70 miliardi annui.
La corruzione all’interno delle istituzioni pubbliche, nazionali e locali, l’assalto alla ricchezza pubblica, da parte di mafie e clientele politiche dentro gli apparati di potere pubblico, dilapida, secondo addirittura fonti istituzionali, almeno 200 miliardi annui: anche qui, con mezzi facilmente individuabili è possibile un recupero che, anche solo del 20%, metterebbe a disposizione 40 miliardi di euro.
Ponendo dei limiti, (anche minimi), alle pensioni d’oro, si risparmiano almeno 50 miliardi/annui.
La drastica riduzione delle spese militari, con la cancellazione delle missioni di guerra e la chiusura delle basi, ci restituirebbero altre decine di miliardi all’anno.
Insomma, basterebbero questi provvedimenti per avere a disposizione oltre 200 miliardi annui,non solo per ripianare i buchi del bilancio pubblico senza bisogno di alcun taglio o massacro sociale, ma anche per recuperare salari e pensioni soddisfacenti, reddito sociale minimo per tutti/e, il diritto alla casa a canone sociale; per investire significativamente nella scuola e nella sanità pubblica, nei servizi sociali, nei beni comuni, nella tutela del patrimonio naturale ed artistico, nel risanamento idrogeologico, nella ricerca; per porre fine alla precarietà ed espandere l’occupazione stabile e il benessere sociale.
.LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
Il 17 NOVEMBRE
i Cobas convocano, insieme con la Cub, lo
SCIOPERO GENERALE DELL’INTERA GIORNATA
con manifestazioni locali insieme agli studenti in lotta nella giornata mondiale delle scuole e Università
CONFEDERAZIONE COBAS