il TAR Lombardia ha annullato l’interdittiva alla ditta Colombo di Gallipoli.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia la Sezione Prima ha pronunciato la presente sentenza del 30 giugno: “….. dichiara fondata la domanda di accertamento dell’illegittimità dell’informativa antimafia interdittiva emanata dalla Prefettura di Monza e della Brianza in data 16 dicembre 2019. Condanna il Ministero dell’Interno e l’Ufficio territoriale del Governo – Prefettura della Provincia di Monza e Brianza a rifondere alla società ricorrente le spese di lite della presente fase del giudizio”.
Con ordinanza gennaio 2020, il Tribunale, in accoglimento della domanda cautelare proposta dall’impresa ricorrente, aveva sospeso l’efficacia dei provvedimenti impugnati ritenendo insufficiente il quadro indiziario sul quale era stato apprezzato il rischio.
La magistratura del Lavoro di Lecce, nel frattempo, ha già emesso due reintegre sul posto di lavoro per Cardellini Salvatore e Scialpi Massimiliano per la Colombo a Gallipoli, la Ditta Colombo però ha prontamente presentato reclamo.
Nelle sentenze di reintegro sul posto di lavoro si legge chiaramente che i licenziamenti intimati non sono sorretti da giustificato motivo oggettivo.
Il sindacato Cobas ha sempre ribadito il concetto che i lavoratori reinseriti da oltre 20/30 anni nel mondo del lavoro e che avevano pagato il loro debito con la giustizia non potevano essere licenziati.
La scrivente O.S. Cobas di Lecce aveva chiesto in data 30 dicembre 2019 un incontro urgente con la società Colombo per comprendere le decisioni poste in essere a seguito della revoca da parte del Tribunale della misura interdittiva antimafia e chiedendo il reintegro immediato dei n.5 lavoratori del Comune di Gallipoli illegittimamente licenziati e senza ammortizzatori sociali.
La preoccupazione adesso rimane per tutti i lavoratori ancora a casa e senza stipendio in tempo di pandemia da coronavirus.
Adesso con la sentenza del TAR Lombardia del 30 giugno si mette fine all’interdittiva nei confronti della ditta Colombo e pertanto si chiede l’intervento dell’ARO per mettere la parola fine su questa assurda vicenda e venga restituito il posto di lavoro e la dignità a questi 5 lavoratori e padri famiglia.
Dal combinato disposto tra l’art.1, art.3 e art. 27 comma 3 della Costituzione e altre disposizioni di legge si evince che la Repubblica italiana deve garantire il lavoro a tutti i cittadini anche a quelli che si sono macchiati in passato di reati senza distinzioni per avere il reintegro sociale.
Si chiede, pertanto, l’immediato ritorno sul posto di lavoro per tutti i lavoratori illegittimamente licenziati.
Foggia, Brindisi e Lecce, 06 Luglio 2020
Per il Cobas Puglia
Roberto Aprile (Cobas Brindisi)
Giuseppe Mancarella (Cobas Lecce)
Antonio Preite (Cobas Foggia)