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La mobilitazione negli uffici delle Entrate del Veneto

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5 marzo:  contro la chiusura dei 5 Uffici in Veneto ci siamo autoconvocati  in Direzione Regionale  a Marghera!

 Le risposte della Direzione Centrale e Regionale che ci hanno ricevuto non ci soddisfano affatto!

Oggi è avvenuto un fatto nuovo, senza  alcun invito da parte della Direzione Regionale delle Entrate , una quindicina di delegati RSU e lavoratori del  Veneto ha dato vita ad un sit-in presso la DRE in via De Marchi a Marghera, dove era programmato l’incontro del Direttore Centrale servizi ai contribuenti con i Direttori degli Uffici Territoriali della Regione, del Cam, del Centro Operativo e della stessa Dre con all’ordine del giorno il servizio ai contribuenti.

Due enormi striscioni, firmati da “delegati RSU autoconvocati”  piazzati accanto all’entrata della DRE hanno sintetizzato lo scopo del sit-in: “ Contro la chiusura dei 5 Uffici territoriali”e “ La dignità dei lavoratori delle Agenzie Fiscali non è in vendita”.

Dopo aver megafonato i motivi della protesta e aver contro-informato gli utenti e i dipendenti degli Uffici presenti in via De Marchi con la distribuzione di un volantino, la nostra richiesta di avere un incontro con la Direzione Centrale per portare i documenti sottoscritti da alcune rsu e dai delegati autoconvocati  è stata accolta. Una delegazione con al proprio interno  i delegati di due degli uffici di cui è prevista la chiusura , Pieve di Cadore e Castelfranco , è stata ricevuta dal  Direttore Centrale servizi ai contribuenti Paolo Savini , dal Direttore Regionale Achille Sanzò e dalla responsabile delle relazioni sindacali nel Veneto Sara Trevisanato.

Sollecitati  dalla delegazione a dare una spiegazione dei motivi  della chiusura di buona parte degli uffici “minori” la risposta delle  Direzioni Regionale  e Centrale è stata contraddittoria ed evasiva: da una parte il  Direttore  Regionale  ha citato la spending review, quindi, le esigenze di risparmio, e dall’altra (all’obiezione in ordine all’offerta gratuita dei locali da parte delle Amministrazioni Comunali in cui si trovano agli Uffici) ha parlato di un’esigenza di razionalizzazione e di efficientamento delle risorse umane (il che ci lascia presupporre che il giro di vite sulla chiusura degli uffici non sia finito). Quando abbiamo ricordato che per razionalizzare non è necessario spostare il personale, ma laddove se ne ravvisi la necessità, i carichi di back office (come, peraltro, per altre realtà è stato fatto), ……..la Direzione non ha risposto niente. Così non sappiamo ancora di che morte dobbiamo morire se di spending review o di razionalizzazione delle risorse umane. Quello che ci pare certo è che chi guadagna stipendi 7-8 volte  superiori ai nostri decide del nostro destino, senza neppure preoccuparsi di dare una spiegazione chiara e senza contraddirsi.

Sull’argomento servizi all’utenza è stata presentato dalla delegazione autoconvocata delle rsu un documento in cui si citano i sei punti per la costruzione di una piattaforma dell’area servizi e abbiamo dichiarato la propria contrarietà rispetto ad ogni ipotesi di accorso che, a partire dalla DP di TV, condizioni l’erogazione tempestiva dell’indennità di front-office(così come lascia intendere l’accordo  per le aree metropolitane siglato di recente solo da alcune sigle sindacali) a criteri selettivi, perché l’indennità di front-office è un’indennità di disagio (non si può pensare di concepire l’indennità di front-office in un’ottica premiale, perché sarebbe un utilizzo distorto dei soldi dei lavoratori ) e va erogata a tutti coloro che svolgono attività di front-office con le stesse modalità. 

Inoltre, si è posto con forza il fatto che gli obiettivi fondamentali devono essere 1) l’abbassamento dei tempi di attesa dell’utenza, 2) un ragionevole bilanciamento tra lavori di front-office e back office.

Su questo punto la Direzione Centrale ha comunicato di avere ridotto i carichi di back-office delle aree metropolitane di 1.500.000 lavorazioni. Abbiamo ribattuto che il problema dei carichi non è solo delle Aree metropolitane, ma riguarda tutti gli Uffici. La Direzione si è limitata a prendere atto di questo dato. Quello che ci pare di poter dire che, anche sul versante dei carichi di lavoro, Direzione Centrale e Direzione Regionale, aldilà di pensare alla chiusura degli Uffici Territoriali minori, continuano a fare orecchie da mercante.

Ben aldilà della risposte fornite dalla Direzione, sottolineiamo la cosa più importante che è avvenuta oggi: nel momento in cui   la parte datoriale, come ha fatto la  DRE il 7 febbraio nel Veneto, rinuncia  ad ogni trattativa di tipo sindacale comunicando  SEMPLICEMENTE la volontà di CHIUDERE 5 Uffici, la Direzione Centrale ha dovuto prendere atto che i suoi provvedimenti stanno trovando una opposizione sia tra i suoi dipendenti che nel territorio. A questo proposito  è stato presentato il documento stilato dalle  categorie professionali  di Vittorio Veneto per raccogliere le firme contro la Chiusura dell’Ufficio . Il delegato rsu di BL ha fornito una piantina della zona di montagna dove si trova Pieve di Cadore per dimostrare come il concetto di “prossimità” per giustificarne la chiusura non ha alcun senso  se servono 70 km di montagna per raggiungere Belluno dal Comune più lontano!

In conclusione ci auguriamo che l’iniziativa di oggi, ideata nello spirito dell’assemblea di Castelfranco del 29 gennaio, con cui abbiamo costretto  la Direzione a confrontarsi con i rappresentanti  dei lavoratori, ma ha visto fornire risposte davvero non soddisfacenti, sia un punto di partenza, sia lo stimolo per la voglia di protagonismo dei  lavoratori. A partire dai delegati RSU che, dovranno necessariamente essere parte in causa, nella prossima trattativa  che dovrà essere fatta nelle DP per la trimestralizzazione  del salario accessorio e nella quale ci si dovrà sforzare di adottare una piattaforma unitaria di rivendicazioni che superi la logica dell’Amministrazione d usare il salario accessorio per mettere in competizione tra loro i lavoratori!

Marghera, 5 marzo 2013

I delegati rsu autoconvocati a Marghera