La “nuova” Legge 104, come funziona e per chi l’assegno di 1900 euro
Ci sono novità per chi usufruisce dei permessi della legge 104. Questa infatti potrebbe essere integrata con previsioni a favore di chi si prende cura di parenti over 80 anni arrivando a riconoscere 1900 euro l’anno. La nuova norma, che dovrebbe diventare una sorta di testo unico sull’assistenza, ha lo scopo di riordinare e saumentare gli incentivi previsti per chi assiste un familiare disabile ai sensi della Legge 104 o un familiare dagli 80 anni in su: agli attuali permessi retribuiti, congedo straordinario, Ape social e incentivi fiscali potrebbero dunque aggiungersi dei contributi economici, nuove detrazioni per le spese e ulteriori agevolazioni per la pensione.
Ma chi ne avrebbe diritto e in che modo sarebbe erogato questo bonus extra?
La detrazione spetterà a chi assiste un familiare, entro il 3° grado, di almeno 80 anni, se senza reddito o con un indice Isee entro 25mila euro, purché convivente da almeno 6 mesi. Sempre a favore di chi assiste un familiare dagli 80 anni in su, è previsto dalla legge anche il diritto a trasformare il contratto di lavoro in part time. L’orario part time non può superare il 50% dell’orario ordinario e la durata del lavoro a tempo parziale non può superare i 2 anni.
E’ stata inoltre proposta una nuova detrazione fiscale, pari al 19%, su un tetto massimo di spesa di 10 mila euro, per chi assiste parenti anziani, sempre sopra gli 80 anni, non autosufficienti. In questo modo si possono abbattere le imposte fino a 1900 euro l’anno. Oltre all’età minima di 80 anni, tra i requisiti richiesti, c’è il legame di parentela entro il terzo grado e senza reddito (o con Isee entro i 25 mila euro se conviventi da almeno sei mesi al momento della domanda).
Per chi assiste un familiare invalido al 100% portatore di handicap grave ai sensi della Legge 104, sono proposti dei nuovi benefici previdenziali, oltre a quelli in vigore. Tali contributi saranno a carico dello Stato, potranno essere accreditati a partire dal momento del riconoscimento di handicap grave del familiare assistito e si sommeranno a quelli eventualmente già versati per attività lavorative, per consentire l’accesso all’Ape social in qualità di caregiver.