News

La Pubblica Amministrazione apre le porte del pensionamento ai lavoratori considerati in “esubero”

0
0

È tempo di prepensionamenti nella P.A. Infatti, a causa degli esuberi registrati negli uffici della P.A. centrale, se il lavoratore non rientra nella mobilità volontaria o nel part-time “solidale”, sarà la P.A. a mettere a riposo i dipendenti in esubero, licenziando quelli con più anni di contributi e che, in base alle regole previgenti alla riforma Fornero, ottengono la pensione entro il 31 dicembre 2014 (vecchia finestra inclusa). Per applicare tale opzione, l’amministrazione deve effettuare il preavviso di 6 mesi previsto dall’art. 72, c. 11 del D.L. 112/2008. A stabilirlo è la funzione pubblica con la circolare n. 3/2013.

Spending review – La novità deriva dalla spending review (D.L. n. 95/2012) che, nel prevedere una riduzione degli organici delle P.A. (almeno il 20% per i dirigenti e 10% negli altri casi) relativamente al personale risultante in esubero, ha concesso la possibilità di applicare le regole prima della riforma Fornero, a quei soggetti ai quali la “decorrenza” della pensione si venga così a fissare entro il 31 dicembre 2014.

Prepensionamento – La circolare in commento ha adottato due modi per individuare il personale destinatario del pensionamento: il primo riguarda l’esodo volontario (dimissioni del dipendente), e il secondo la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro (ossia il licenziamento) da parte dell'amministrazione. In quest’ultimo caso, a cui la P.A. dovrà ricorrere in caso di insufficienza delle domande di pensionamento volontario, la P.A. seguirà il criterio della maggior anzianità contributiva: chi ha più anni maturati di contributi verrà, dunque, licenziato prima.

Tempistiche – Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla “finestra mobile”, poiché si tratta di requisiti previgenti alla Riforma Fornero (L. n. 92/2012). Pertanto, nella scelta del personale da licenziare si dovrà considerare che entro il 31 dicembre 2014 il lavoratore deve maturare, non solo il diritto, ma anche la decorrenza della pensione.

I requisiti – Infine, si rammentano i requisiti per poter accedere al prepensionamento:

– pensione di vecchiaia (ex INPDAP: Cpdel, Cps, Cpi, Cpug, Cpds, ecc.): 65 anni e 3 mesi di età più 20 anni di contributi;

– pensione di vecchiaia (fondi sostitutivi: volo, trasporto, elettrici, telefonici, dazio): donne 65 anni e 3 mesi di età più 20 anni di contributi;

– pensione di anzianità: 40 anni di contributi ovvero raggiungimento della quota 97,3 (61 anni e 3 mesi più almeno 35 anni di contributi).