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Operatori dell’Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce per le Scuole Superiori maggiori riconoscimenti lavorativi

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Ancora una volta viene danneggiata la dignità lavorativa degli Educatori con Laurea e degli OSS con qualifica professionale che prestano servizio verso gli alunni con disabilità intellettiva durante il Servizio d’Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce.
Solo che questa volta nello stato di fragilità, ma di natura economica sono queste figure professionali, dipendenti delle Cooperative Sociali. In quanto con l’inizio dell’estate giunge puntuale la sospensione dal lavoro, che fino all’anno scorso veniva compensata per molti con la domanda di disoccupazione.
Ma quest’anno la situazione è completamente cambiata, poiché pur avendo firmato un contratto indeterminato, part-time ciclico e senza essere reimpiegati in un lavoro estivo; questi lavoratori si vedranno nei mesi futuri senza stipendio, senza contributi e senza aver diritto alla Naspi.
Ogni volta, quando si parla di questo Servizio vengono messi al primo posto i bisogni degli utenti, delle famiglie oppure si fa riferimento ai risultati raggiunti durante l’anno ecc., ma raramente si volge lo sguardo alla situazione economica in cui versano gli Operatori, coloro che con tanta dedizione sono veramente impegnati in prima linea nel percorso d’inclusione degli utenti e che con il loro contributo, assicurano ogni giorno che non vengano dimenticati i diritti altrui.
Anni fa, parte di questi professionisti sono giunti a ricoprire il loro incarico, in base ad una graduatoria collegata ad un Avviso Pubblico in cui si accedeva per titoli e per colloquio; ma di anno in anno hanno assistito ad una vera e propria regressione dei propri stipendi, soprattutto una volta che il Servizio venne privatizzato dall’Ente nel 2017.
Oggi il loro part-time è stato ulteriormente dimezzato, vengono svolte tra le 18 e le 12 ore lavorative settimanali.
Ma il paradosso più grande consiste nell’aumento delle assunzioni del Personale di anno in anno, senza che vi sia un reale riconoscimento retributivo tra figure senior altamente specialistiche e quelle in fase in ingresso.
Ancora una volta si assiste all’ennesimo livellamento delle competenze e delle specializzazioni; senza che vi sia alla base un sistema premiante.
Come si può restare ancorati ad un tariffario remunerativo così lesivo della dignità umana, con l’evidente innalzarsi del costo della vita nel 2020?
Alla luce dei fatti, si resta in attesa di risposte concrete e pertinenti che possano ridare fiducia e serenità verso il futuro.

Lecce, 25 Giugno 2020

Confederazione Cobas Lecce

Cobas Pubblico Impiego

Dott.Giuseppe Pietro Mancarella