Processo sulla compravendita di senatori, Finocchiaro: “Offerti soldi, un fatto molto grave”
I finanziamenti di Forza Italia al movimento Italiani nel mondo, che fa capo a Sergio De Gregorio, hanno rappresentato l'argomento centrale della testimonianza del capitano della Guardia di Finanza Sebastiano Di Giovanni al processo per la presunta compravendita di senatori che vede imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. L'ufficiale che ha condotto gli accertamenti bancari, rispondendo alle domande dei pm Alessandro Milita e Henry John Woodcock, ha riferito che tra il 2007 e il 2008 furono eseguiti sei bonifici sul conti del movimento, per un ammontare complessivo di un milione di euro. L'investigatore ha sottolineato che, come documentato dalla movimentazione bancaria, quel denaro non fu utilizzato per finalità politiche bensì finì nella disponibilità dello stesso De Gregorio. L'ex senatore del Pdl, secondo l'impostazione accusatoria, avrebbe ricevuto somme di danaro per cambiare schieramento politico e contribuire alla caduta del governo Prodi.
L'attesa deposizione della Finocchiaro– “I senatori Paolo Rossi e Nino Randazzo mi raccontarono di essere stati avvicinati da persone che chiesero loro di passare dal centrosinistra al centrodestra”, è stato l'atteso inizio della deposizione della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente della commissione affari costituzionali di palazzo Madama. Rispondendo alle domande dei pm Milita e Woodcock, Finocchiaro ha spiegato che Randazzo, eletto in Australia, le raccontò di essere stato avvicinato all' aeroporto di Fiumicino da un imprenditore che lo invitò a incontrare Silvio Berlusconi. Nel caso di Rossi, a contattarlo fu il senatore Tomassini, suo concittadino e conoscente. “Rossi – ha detto la teste – si aspettava di dover affrontare problemi della loro città e rimase sgomento quando gli fu chiesto di cambiare schieramento. Mi riferì che, in cambio del passaggio al centrodestra, gli avevano offerto un posto in Mediaset”.
Un caso a parte– I legali del collegio di difesa le hanno ricordato numerosi casi di parlamentari passati da uno schieramento all'altro nel corso di diverse legislature. La testimone ha spiegato che nella sua carriera politica ha assistito a numerosi “salti della quaglia”, ed ha anche concordato sul fatto che spesso alcuni parlamentari esercitavano pressioni per ottenere incarichi di governo o nelle commissioni. In ogni caso, a proposito di passaggi ad altri gruppi la Finocchiaro ha sostenuto che le motivazioni date erano di carattere politico ed esplicite, ovvero a conoscenza dell'aula. Diverso il caso di De Gregorio e di altri presunti tentativi di far cambiare schieramento ai parlamentari, che la indussero a parlare in aula di “corruzione politica”: “fu un fatto molto grave, mi parve necessario che tutta l'aula ne venisse a conoscenza”.
Rossi: un fiume di soldi– E' stato poi il turno dell'ex senatore Antonio Tomassini: “In cambio del mio passaggio al centrodestra, l'ex senatore Antonio Tomassini mi offrì una somma di denaro che, mi disse non avrebbe cambiato la vita del presidente Berlusconi, ma la mia sì”. Rossi ha spiegato che Tomassini, ginecologo di sua moglie e come lui ex esponente della Dc, lo invitò a casa sua. Credendo di dover discutere di problemi relativi a Varese, la città nella quale vivono entrambi, vi andò. Il collega, tuttavia, cominciò a parlare di politica. “Mi disse che il governo Prodi non aveva futuro e che per Berlusconi era assolutamente fondamentale tornare a fare il Presidente del Consiglio, perché era una cosa che sentiva molto”. Per questo motivo, ha affermato Rossi, Tomassini gli offrì del denaro, assicurandogli che 'ad horas' avrebbero potuto raggiungere Berlusconi a Villa Certosa, in Sardegna, per perfezionare l'accordo.
07 maggio 2014
Fonte: www.tiscali.it