Quattro milioni di euro alla fondazione di Brunetta. Sono fondi Ue: non si placa la polemica
Non s'attenua la polemica su un finanziamento di quattro milioni di euro di fondi europei assegnati dalla Regione Campania alla fondazione Ravello Festival, presieduta da Renato Brunetta.
Lo scontro è cominciato subito dopo l'annuncio, lunedì scorso, dello stesso Brunetta, che alla luce delle nuove risorse, ha delineato “un futuro pieno di potenzialità” per la fondazione da lui presieduta. Fondi – ha spiegato – che saranno utilizzati non solo per rafforzare l'immagine e il marchio della rassegna che organizza ogni anno, ma anche per allargare la manifestazione ai comuni della Costiera Amalfitana.
DOPO L'ANNUNCIO, IL CAOS – Subito è scoppiata la polemica, con Sel e Pd all'attacco della Regione e del suo Presidente, Stefano Caldoro, nei confronti del quale il segretario regionale di Sel, Arturo Scotto, lancia l'accusa di “aiutare i suoi amici”.
Il Pd, con il capogruppo in Consiglio Regionale, Raffaele Topo, annuncia un'interrogazione urgente “per conoscere i criteri e le procedure utilizzate” per l'assegnazione dei Fondi del Piano di Azione e Coesione sociale, decisa dalla Giunta regionale con una delibera (la numero 225) approvata il 12 luglio scorso. “Nessuno – dice Topo – intende mettere in discussione la valenza di attrattore culturale della Fondazione Ravello e tuttavia è evidente un problema politico più generale” per cui, alla ripresa dell'attività, sarà chiesto “a Caldoro un chiarimento più complessivo che riguarda l'intero provvedimento”.
Dalla Fondazione, invece, arriva l'annuncio di una querela nei riguardi del segretario provinciale del Pd di Salerno, Nicola Landolfi, per i toni usati per criticare le scelte della Regione.
In serata, infine, la replica del capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Gennaro Nocera. Nessuno sperpero – dice Nocera – anzi. “Caldoro – spiega Nocera – è sempre stato attento al mondo della cultura, che bisogna capitalizzare in Campania. Siamo una regione a vocazione turistica” ed “è necessario che queste cose vadano curate per rilanciare il turismo. Sono scelte – conclude – che fanno parte di un piano, non possiamo più impoverire questa regione” e non è possibile che “ogni cosa che si fa sia considerata uno sperpero di soldi. Ne sono stati già sperperati troppi con gestioni passate per cose inesistenti – è la stoccata finale di Nocera – non siamo certo noi che sperperiamo i soldi”.