Referendum per la legge elettorale, oltre un milione di firme. Ora la decisione spetta alla Cassazione
Palloncini rosa con il disegno di un maialino e duecento scatoloni per “sfrattare” il Porcellum. Così si sono presentati i comitati promotori che hanno depositato all’ufficio centrale elettorale della Suprema Corte di Cassazione più di un milione e duecento mila firme contro l’attuale legge elettorale cosiddetta ’Porcellum’. I rappresentanti dei comitati ora dovranno redigere all’ufficio centrale elettorale un verbale per il deposito delle firme.
«Ancora una volta i cittadini hanno anticipato la politica – ha detto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro tra i principali promotori di questa iniziativa – lo hanno fatto i cittadini l’anno scorso con tre referendum che tutti gli altri partiti snobbavano ma il 95% degli elettorali ha fatto sapere che non voleva il nucleare e le leggi ad personam. Oggi dopo una incredibile raccolta di firme fatta in pochi mesi siamo di nuovo qui come cittadini».
Festeggiano anche gli altri fautori dell’iniziativa: Arturo Parisi (Pd), Mario Segni e molti altri. «È stato – ha detto Parisi – un lavoro corale, anche se sono stati i cittadini a correre da noi per esprimere la loro rabbia e indignazione». Andrea Morrone, presidente del comitato per il referendum ha parlato di «fenomeno unico per il tempo occorso per raccogliere le firme, due mesi, e anche in relazione alle scarse risorse umane e finanziarie a disposizione». «Siamo di fronte – ha aggiunto Morrone – ad un miracolo popolare, ad un grande contributo da parte degli italiani alle istituzioni».
Soddisfatto anche Nichi Vendola. «Il messaggio che viene dal popolo italiano a conclusione della raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale è netto e incontrovertibile ed ha un valore civile prima ancora che politico: i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato», afferma il presidente di Sinistra Ecologia Libertà. «Un valore civico straordinario – prosegue il leader di Sel – che è sintetizzato nel fatto che in poche settimane più di un milione di italiani hanno firmato per aiutare l’Italia a liberarsi da quella vera e propria vergogna che è il “Porcellum”. Il referendum, il dare la parola ai cittadini, può diventare ora il grimaldello democratico per scardinare un sistema di potere,che ha in questo oscuro sistema elettorale uno dei suoi punti di forza, e che dimostra ogni giorno di più la propria insostenibilità». «La democrazia nel nostro Paese – conclude Vendola – non può più essere umiliata come è successo finora».
Il via libera della Cassazione arriverà entro il 10 dicembre, poi ci sarà il passaggio alla Corte costituzionale, che valuterà l'ammissibilità dei due quesiti. Dopo inizierà il momento della campagna referendaria e a questo proposito Morrone lancia l'appello a tutti i cittadini di versare un contributo finanziario attraverso il sito.
Il Presidente della Repubblica Napolitano: “Serve una nuova legge elettorale, il popolo padano non esiste”
Parlare di secessione è “fuori dalla realtà del mondo d'oggi”. È forte il monito di Giorgio Napolitano contro la propaganda leghista sulla Padania. Rispondendo alle domande di studenti e docenti della facoltà di Giurisprudenza a Napoli, il presidente della Repubblica ribadisce con maggiore vigore le sue bacchettate al Carroccio. Sognare la secessione “se si guarda al mondo d'oggi appare grottesco – ha detto Napolitano – se si guarda alla Cina, agli Stati Uniti, alla Russia- Il livello di grottesco credo che sia tale che dovrebbe bastare questo richiamo a far capire che si può strillare in un prato ma non si può cambiare il corso della storia”.
Se si passerà ai fatti lo Stato interverrà– “Discutere di federalismo fiscale o di un Parlamento che abbia una rappresentanza delle Regioni è del tutto lecito. Per il resto, ove dalle chiacchiere, dalle grida e dalla propaganda si passasse ad atti preparatori di qualcosa che viene chiamata secessione tutto cambierebbe”. Così il presidente Napolitano avverte Umberto Bossi e tutta la Lega Nord sulle loro volontà separatiste, richiamandosi a quanto avvenne nell'Ottocento di fronte a simili tentazioni da parte della Sicilia: “Quando ci fu un tentativo di organizzazione armata e separatista, anche quell'accenno di Stato italiano appena nato non esitò a intervenire piuttosto pesantemente: si ricorderà l'arresto e la detenzione di un capo importante di quel movimento, come Finocchiaro Aprile”.
Nuova legge elettorale necessaria– Nel giorno della consegna delle firme per chiedere un referendum che cancelli il 'porcellum', il capo dello Stato ha sottolineato l'importanza delle preferenze per un rapporto di fiducia tra eletti ed elettori: “Non tocca a me fare nuove leggi, ma credo che la necessità di un nuovo sistema elettorale sia innegabile. La fiducia nasce innanzitutto dalla possibilità di influenzare direttamente la scelta della persona da eleggere e fare in modo che risponda. Prima c'era un vincolo forte.
Se l'eletto in Parlamento non mostrava di avere acquisito competenza, la volta successiva correva il rischio di non essere rieletto. Adesso pare non sia tanto importante fare bene in Parlamento, ma mantenere buoni rapporti con chi ti nomina”.