revoca in autotutela del bando di gara del Servizio di assistenza Specialistica per l’Integrazione scolastica degli alunni diversamente abili frequentanti gli Istituti di I.I.S.S. della Provincia di Lecce a.s.2020.2021
Spett.le
Prefettura di Lecce
c.a. Sua Eccellenza Dott.ssa Maria Rosa Trio
Spett.le
Regione Puglia
c.a. Presidente Dott. Michele Emiliano
Spett.le
Provincia di Lecce
c.a. Presidente Dott. Stefano Minerva
c.a. Dirigente Servizi Sociali Dott. Calamia
Prot.n.296/2020-C.P.I.
Oggetto: revoca in autotutela del bando di gara del Servizio di assistenza Specialistica per l’Integrazione scolastica degli alunni diversamente abili frequentanti gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore della Provincia di Lecce per l’a.s. 2019/20 con “opzione di ripetizione del Servizio per l’a.s. 2020/21”
La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, in riferimento al bando di gara del servizio di assistenza Specialistica per l’Integrazione scolastica degli alunni diversamente abili frequentanti gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore della Provincia di Lecce per l’a.s. 2019/20, viste le criticità evidenziate, chiede la revoca in autotutela del suddetto Bando in questione con cui la Provincia si riserva di procedere alla ripetizione del servizio per l’ a.s. 2020/21.
Innanzitutto si contesta quanto previsto nell’art. 6 del bando riguardante il personale impiegato, nello specifico nel punto C) in cui si evidenzia la disparità di trattamento degli Oss rispetto agli Educatori, tra l’altro essendo tra questi, personale già operante in passato tramite gli stessi avvisi pubblici susseguitisi negli anni, ad oggi non considerati, da ultimo quello del 2014. A tal proposito si fa riferimento alla Delibera di Giunta Provinciale n.138 del 29.08.2014 con la quale si prorogavano gli incarichi di collaborazione per prestazioni specialistiche socio-educative e di assistenza per l’Integrazione Scolastica degli alunni diversamente abili agli Oss e agli Educatori già selezionati con procedura di evidenza pubblica nell’anno 2013. In questo caso invece, si sono favorite le nuove assunzioni di operatori socio sanitari anche privi di esperienza professionale nel servizio, non presenti nelle relative graduatorie provinciali e ai quali veniva assegnato lo stesso monte ore lavorativo o addirittura un monte ore maggiore, in questo modo diversi operatori con anzianità di servizio si sono visti ridurre notevolmente il proprio stipendio fino a diventare 1/3 di quello percepito in passato. Quanto sin qui esposto appare in palese contrasto con quanto stabilito sia dalla normativa nazionale e regionale di riferimento sia dal CCNL applicato, nonché dalle disposizioni del Capitolato di affidamento del servizio redatto dalla Provincia di Lecce in materia di stabilità occupazionale.
L’art. 8 del bando riguardante l’orario di servizio stabilisce che: “in caso di assenza dell’alunno, all’operatore viene riconosciuta la prima giornata di assenza non preavvisata. In tal caso, l’operatore rimane a disposizione della scuola per attività compatibili con il proprio ruolo. In caso di assenza prolungata, il servizio è sospeso fino al rientro dell’alunno e le ore di assistenza specialistica previste e non prestate, previa richiesta del Dirigente scolastico e in accordo con la Provincia, potranno essere in parte recuperate o comunque riutilizzate per interventi mirati sull’utente stesso”.
L’osservazione da fare è che viste le innumerevoli attività previste per il personale dell’integrazione scolastica perché non si può collocare il personale in altra attività a disposizione della scuola? Perché il personale che per motivi “assenza e malattia prolungata” legata agli alunni deve rimanere a casa senza retribuzione?
Visto che il bando fa riferimento al codice degli appalti e alla normativa nazionale oltre che a diverse leggi regionali in materia si chiede di conoscere in quale legge è previsto che se l’alunno è assente per malattia si sospende dal lavoro l’assistente o l’insegnante.
Per questi motivi si chiede alla Provincia di Lecce di revocare in autotutela il capitolato speciale d’appalto e nello specifico “l’opzione di ripetizione per l’a.s. 2020/21”
Con queste disposizioni del bando si trasforma il rapporto di lavoro a tempo indeterminato a lavoro a cottimo o chiamata in palese violazione del bando.
Praticamente il personale dell’Integrazione scolastica Operatori Socio Sanitari ed Educatori hanno un lavoro a tempo indeterminato precario, a poche ore lavorative, pagato con contratto di cooperative, che viene sospeso nel periodo estivo da giugno a settembre ed essendo a tempo indeterminato non possono accedere agli ammortizzatori sociali e che con la chiusura totale il c.d. lockdown hanno ricevuto da marzo a giugno 100/180 euro mensili di FIS covid e che se poi da ottobre 2020 a giugno 2021 l’alunno è ammalato devono anche rimanere a casa.
Tutte queste “regole” possono apparire come sfruttamento istituzionale per il tramite delle cooperative sociali che gestiscono il personale dell’Integrazione scolastica.
L’attuale assetto normativo ridisegnato dalla “Riforma Delrio” prevede che l’Integrazione Scolastica sia competenza specifica della Regione Puglia ma successivamente è stata delegata nuovamente alla Provincia di Lecce.
Si chiede a voce alta un riconoscimento della figura professionale a 360 gradi, perché non è ammissibile nel 2020 percepire una retribuzione così offensiva in palese violazione della Costituzione e nello specifico dell’art.36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Questo bando non rispetta per niente il dettato costituzionale di assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa e per questi motivi si chiede la possibilità di poter accedere all’internalizzazione, con il riconoscimento contrattuale adeguato, che potrebbe donare quella condizione di serenità ed equilibrio, fondamentale per poter svolgere una professione d’aiuto così complicata e delicata, che porta ogni giorno a stare a stretto contatto con soggetti fragili aventi patologie gravi e gravissime ai quali vengono riconosciuti diritti imprescindibili.
A tal proposito si fa presente che gli Operatori attualmente in servizio nell’Integrazione Scolastica già internalizzati in passato dall’Asl di Lecce, che prestano la loro attività negli stessi Istituti Scolastici dei vari ordini e gradi della Provincia di Lecce, svolgono nel suddetto servizio 36 ore settimanali.
Tutto ciò è notevolmente discriminatorio nei confronti degli utenti che usufruiscono dello stesso servizio nelle stesse scuole con Enti differenti ossia (Ambiti e Provincia di Lecce), i quali beneficiano dei loro diritti in base alla loro posizione geografica, perché in alcuni ambiti vengono assegnate 24 ore settimanali, in altri 15 ore e addirittura negli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore dalle 12 alle 18 ore in base al numero di utenti assegnati. In questo modo viene meno la tutela della legge 104/92, nello specifico l’art.12 ribadisce che l’istruzione deve essere un diritto tutelato a partire dalla scuola materna fino all’università. A questo punto si chiede per quale motivo questa tutela debba avvenire in modo differente verso gli stessi fruitori.
Inoltre, facendo seguito al tavolo tecnico sdoppiato (nello specifico non avvenuto contemporaneamente con le varie sigle sindacali), tenutosi in data 13 luglio, e successivamente all’incontro annullato con le varie sigle sindacali e sostituito dall’ incontro interno tenutosi in data 4 agosto u.s. tra la Regione Puglia e l’ARESS, si fa presente che ad oggi si è ancora in attesa di risposte e non si è giunti ad alcuna risoluzione oggettiva.
Pertanto, tenendo conto che le scuole potrebbero anche non riaprire a causa dell’emergenza Covid e i Fondi FIS percepiti con notevolissimo ritardo non permettono agli Operatori una vita dignitosa, essendo una retribuzione che va dai 100/180 euro mensili e peraltro i pagamenti sono fermi alla data del 10 Maggio 2020, lo stato di preoccupazione degli Operatori è reale e comprensibile.
Ad ogni buon fine si fa presente che gli Operatori Socio Sanitari ed Educatori supportati dal sindacato Cobas hanno cercato di portare all’attenzione delle istituzioni lo stato di precarietà lavorativa con diverse manifestazioni con sit-in avvenuti a Lecce il 19 giugno 2020 con incontro in Prefettura, a Bari in data 30 giugno 2020, il 22 luglio davanti alla Presidenza della Regione Puglia, successivamente il 29 luglio presso il Dea dell’Ospedale Vito Fazzi a Lecce, e in ultimo il 7 agosto nei pressi del Centro Polivalente per Minori “Gianmarco Sori” a Copertino, il Personale (OSS ed Educatori) del Servizio di Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce in favore degli alunni disabili gravi e gravissimi, ricevendo in cambio solo promesse di interessamento alla problematica.
Confidando in una soluzione del disagio si chiede equità sociale e diritti per tutti i lavoratori e gli utenti oltre alla convocazione di un incontro in Prefettura a Lecce visto che la Regione Puglia sollecitata più volte non ha ancora risposto.
Alla luce dei fatti, si resta in attesa di risposte concrete e pertinenti che possano ridare fiducia e serenità verso il futuro per queste lavoratrici e lavoratori.
Lecce, 21 Agosto 2020
Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella