Scendiamo tutti in sciopero e in piazza il 18 ottobre !
L’incessante politica di austerità, privatizzazioni e complessiva povertà intrapresa dai diversi governi che si sono succeduti, dai vari Berlusconi, Brunetta, Monti, Letta sino all’ultimo, quello delle larghe intese, al di là delle formule istituzionali e delle sceneggiate politico/mediatiche, hanno avuto tutti lo stesso obiettivo: massacrare e far pagare gli effetti, della crisi e dell’Europa delle banche e dei mercati finanziari, al lavoro pubblico con la famigerata spending review condita di tagli, chiusura di ospedali, uffici e quant’altro.
E inoltre:
- I contratti pubblici sono ormai bloccati da dicembre 2009 e non si vedono possibilità di rinnovi a breve, anzi tutto è rimandato sine die, con la sola indennità di vacanza contrattuale stanziata per il triennio 2015-2017, con un depauperamento ormai inarrestabile degli stipendi e dei bilanci delle famiglie;
- I dipendenti pubblici sono diminuiti dal 2001 al 2011 di circa il 12% passando dai 3 milioni e 209 mila del 2001 ai 2 milioni e 840 mila del 2011. Nelle autonomie locali la diminuzione è intorno al 10%, nelle Università e nella Ricerca del 25%, nei Ministeri e nelle Agenzie Fiscali del 14%. Tutto ciò senza un rimpiazzo del turn over, senza assunzioni e con una diminuzione e peggior qualità dei servizi pubblici.
- Le recenti introduzioni dei Fondi pensionistici complementari Sirio e Perseo, le ultime controriforme del sistema previdenziale, senza rivalutazioni economiche, hanno reso ancora più misere le pensioni pubbliche e l’innalzamento dell’età pensionabile, con finestre e sbarramenti, oltre a tenere “detenuti” nelle amministrazioni i lavoratori con oltre 40 anni di servizio, di fatto ostacolano l’occupazione e l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani;
- Il precariato nelle pubbliche amministrazioni è ormai in aumento e consolidato, gli annunci del Governo sulla stabilizzazione dei precari sono solo spot pubblicitari senza che vi sia una prospettiva seria di un lavoro a tempo indeterminato;
- Il salario accessorio è ridotto quasi della metà di quello che si percepiva nel 2009, la performance divide sempre di più i lavoratori, le progressioni di carriera o normali avanzamenti economici collettivi sono ormai nel libro dei sogni.
Stare zitti, in silenzio nei nostri enti/uffici, con la colpevole assenza degli altri sindacati, significa perpetrare il disastro della situazione economica e lavorativa dei dipendenti pubblici.
SCIOPERIAMO
- Per il rinnovo dei contratti pubblici, l’aumento di salari e pensioni, la difesa della previdenza pubblica;
- Contro le politiche di austerità in Italia e Europa e il governo italiano delle larghe intese; contro la disoccupazione di massa, per l’assunzione a tempo indeterminato dei precari nelle pubbliche amministrazioni;
- Contro le privatizzazioni e i tagli della spending review;
- Contro i tagli nei ministeri, nella sanità e negli enti locali;
- Per la democrazia sui luoghi di lavoro e una vera legge sulla democrazia e rappresentanza sindacale.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE a ROMA
Piazza della Repubblica ore 10