Situazione di grave crisi occupazionale per n.130 dipendenti di Alba Service S.p.A. società in-house della Provincia di Lecce.
Al Signor
Presidente della Repubblica
On. Dott. Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale, Piazza del Quirinale
00187 Roma
Al Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
Dott. Paolo Gentiloni
Piazza Colonna, n.370
00187 Roma
Al Signor
Presidente del Senato della Repubblica
Dott. Pietro Grasso
Piazza Madama
00186 Roma
Al Signor
Presidente della Camera dei Deputati
Dott.ssa Laura Boldrini
Piazza del Parlamento, n.24
00186 Roma
Al Signor
Ministero del Lavoro
Ministro Poletti
Via Veneto n.56
00187 Roma
Al Signor
Ministero Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Ministro Claudio De Vincenti
Via Veneto n.56
00187 Roma
Al Signor
Ministero degli Affari Regionali
Sottosegretario Bressa
Via della Stamperia n.8
00187 Roma
Prot. 200/2017
Oggetto: Situazione di grave crisi occupazionale per n.130 dipendenti di Alba Service S.p.A. società in-house della Provincia di Lecce.
Egregi Presidenti e Ministri della Repubblica,
la Confederazione Cobas di Lecce con la presente desidera sottoporre alla Vostra attenzione, quali vertici istituzionali della Repubblica italiana, la grave situazione in cui si trovano i dipendenti di Alba Service S.p.A. società partecipata per l’intero capitale sociale dalla Provincia di Lecce e affidataria della gestione di servizi pubblici provinciali quali manutenzione scuole, manutenzione strade, servizi di pulizia e uscierato, servizi sociali.
La crisi della Società ormai si protrae da diverso tempo, tanto che la Provincia di Lecce dal mese di Giugno 2015 ha bloccato i servizi oggetto di convenzione pluriennale sino al 2020 con la conseguenza di lasciare i lavoratori senza retribuzione ormai da oltre due anni. La Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, entrata in vigore l’8 aprile 2014, che ha ridisegnato organi e competenze dell’amministrazione locale, ha causato una drastica contrazione nell’erogazione di servizi alle comunità, e tra questi anche gli interventi garantiti dall’impegno e dalla professionalità dei 130 lavoratori di Alba Service. Le strade e le scuole hanno bisogno di manutenzione, come è drammaticamente evidente: nel Salento, non sono più garantiti interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, né tantomeno viene più effettuata la manutenzione delle strade provinciali, con l’inevitabile crescita del rischio di incidenti e di roghi accidentali di sterpaglie non più eliminate. Ma anche la tenuta del tessuto sociale deve essere garantita, e le Assistenti sociali in forza alla Società hanno presidiato, fino a quando hanno potuto svolgere i propri ruoli professionali, il fronte sempre aperto del disagio sociale occupandosi di tossicodipendenze, di prevenzione del disagio giovanile attraverso il Servizio Sociale scolastico, di politiche del lavoro nei Centri per l’impiego; hanno contrastato, con gli strumenti professionali del lavoro sociale, le cause della sofferenza degli individui, delle famiglie e delle comunità.
Come potete agevolmente dedurre da questa sintetica presentazione, Signori Presidenti e Ministri, la vicenda di Alba Service non è affatto una vicenda di mero assistenzialismo o di salvataggio di una delle tante aziende pubbliche decotte e fuori mercato, capaci solo di produrre debiti. Si tratta di una Società che ha svolto, e ancora potrebbe continuare a svolgere, un ruolo importante nell’erogazione di servizi di interesse primario per la comunità salentina tutta, e che ora si trova a dover affrontare un momento di estrema difficoltà, le cui cause non possono in alcun modo essere ricondotte ai lavoratori ed alle loro Organizzazioni sindacali.
Negli scorsi mesi, Signori Presidenti e Ministri, il Prefetto di Lecce ha cercato, con un’azione tanto generosa quanto purtroppo improduttiva di esiti positivi, di chiamare gli attori istituzionali – la Provincia di Lecce in primo luogo, la Regione Puglia, le delegazioni provinciali dei deputati e senatori – a confrontarsi nel merito delle proposte avanzate da questa Organizzazione Sindacale.
I vari “tavoli” convocati presso la Prefettura hanno solo sortito la concessione della Cassa integrazione in deroga per i 130 lavoratori, unico ammortizzatore sociale esteso alle società pubbliche ma il provvedimento scadrà il 31 dicembre del corrente anno, e al momento nessun’altra ipotesi di soluzione è stata messa in campo.
La Provincia di Lecce ha dapprima avviato la procedura di liquidazione di Alba Service e l’iter per il licenziamento, iniziativa successivamente bloccata a seguito della mediazione operata dalla Prefettura di Lecce. Di recente la Società ha presentato istanza di fallimento, puntualmente rigettata dalla Sezione Fallimentare del Tribunale di Lecce, la quale, rifiutando di nominare un curatore fallimentare, ha ribadito, nel dispositivo della sentenza, che una società in-house e a totale proprietà pubblica – la Provincia di Lecce possiede infatti il 100% del capitale sociale – non è assoggettabile alle disposizioni di cui al D.Lgs. 16 novembre 2015 n. 180 e s.m.i..
Nell’ultimo incontro tenutosi in Prefettura a Lecce il 20 ottobre u.s., il Liquidatore ha ribadito la volontà di voler presentare nuovamente l’istanza di fallimento evitando anche l’iter del licenziamento collettivo di tutto il personale. Tutto ciò è avallato anche dalla Provincia di Lecce che con il suo Presidente Gabellone afferma di non avere le risorse economiche e finanziarie per far riprendere l’attività alla propria partecipata. Questa situazione assurda vede un ente locale come la Provincia di Lecce a rilevanza Costituzionale affermare di non avere le risorse per effettuare i servizi sanciti dalla Costituzione e sancisce chiaramente il fallimento dello stato di diritto e dei servizi al popolo italiano. Tutto ciò anche in palese violazione dell’art.5 della Costituzione che sancisce che: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
Ad oggi rimane aperta ed esecutiva la procedura di liquidazione di Alba Service ed è precisa volontà della Provincia di Lecce procedere al licenziamento dei dipendenti come più volte pubblicamente ed anche a mezzo stampa ribadito dal suo Presidente pro-tempore.
Signori Presidenti e Ministri, 130 lavoratori e lavoratrici vedono come concreta ed imminente la perdita del loro posto di lavoro, fatto sempre grave ma che diviene drammatico in un’area come il Salento caratterizzata da estesi processi di deindustrializzazione. E, d’altro canto, l’intera comunità salentina si vede privata dei servizi che Alba Service S.p.A. ha garantito nel corso della sua attività. Questa organizzazione sindacale crede fermamente che sia ancora possibile identificare un percorso di superamento della crisi aziendale, anche attraverso opportune azioni di ricapitalizzazione societaria o di ricollocamento funzionale dei dipendenti della Società e ritiene che solo la Vostra alta autorità possa, in questo momento, chiamare gli attori istituzionali ad impegnarsi nella ricerca di una soluzione che sia in grado, allo stesso tempo, di tenere conto dei vincoli posti a carico della finanza pubblica e del diritto al lavoro socialmente produttivo di tante donne e uomini. Vi chiede, Signori Presidenti e Ministri, di voler sollecitare, per quanto è nei Vostri poteri, la Provincia di Lecce, la Regione Puglia – titolare tra l’altro di tutte le funzioni di governo delle politiche sociali e degli interventi a protezione del territorio – e lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ad attivare subito un percorso volto a scongiurare la prospettiva del licenziamento collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori di Alba Service S.p.A..
Le prospettive per la ripresa delle attività di Alba Service e del lavoro dei suoi dipendenti consistono nella ricapitalizzazione societaria e nell’eventuale proroga della cassa integrazione in deroga nell’attesa dell’iter burocratico della stessa ricapitalizzazione.
Tutto ciò premesso si chiede di intervenire ognuno per quanto di propria competenza per salvare il lavoro e il futuro di n. 130 lavoratori e delle relative famiglie.
Con i sensi della più alta stima, si porgono distinti saluti.
Lecce, 25 Ottobre 2017
Confederazione Cobas Lecce
Fax 0832/1830410 e-mail: confcobaslecce@libero.it
Info: 389/0532738