Società in house: le partecipate della Regione Puglia, entro il 14 novembre piani di ristrutturazione.
Entro il 14 novembre prossimo le aziende sanitarie pugliesi devono predisporre e approvare i piani di ristrutturazione e razionalizzazione delle società in house. L’approvazione dei piani in questione è subordinata al parere favorevole del Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi., come previsto dalla Legge 7/8/2012 n. 135, che ha convertito in legge il decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 (spending review).
Lo ricorda in una circolare dell’assessore regionale alle politiche della salute, Ettore Attolini, indirizzata alle aziende sanitarie.
I piani in questione, oltre a prevedere l’individuazione delle attività sanitarie “che possono essere riorganizzate e accorpate attraverso società che rispondano ai requisiti della legislazione comunitaria in materia di house providing”, dovranno riguardare tutti gli aspetti che caratterizzano le società: assetto, governance, gestione operativa, risorse umane, risorse economiche e finanziarie, investimenti, formazione, sistema amministrativo e informativo di rilevazione e controllo.
“Esprimo vivo apprezzamento per la nota che l’Assessore alle Politiche della Salute, dott. Attolini, ha inviato in data 5 ottobre ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliero Universitarie e degli IRCCS pubblici in tema di società in house, avente come oggetto ‘Adempimenti urgenti’. Lo dice in una nota il Consigliere regionale Sel e presidente della I Commissione consiliare, Arcangelo Sannicandro.
“Tale nota accoglie in toto le nostre analisi sulla portata dell’art. 4 del decreto cosiddetto ‘spending review’. L’Avvocatura regionale ha espresso il suo parere sulla formulazione definitiva del decreto (originariamente molto drastico nei confronti delle società in house ma poi, grazie all’intervento del centro-sinistra, decisamente ammorbidito, anzi rivoluzionato) nella parte riguardante la sopravvivenza delle società in house. Esse, infatti, devono rispondere ai requisiti ‘della legislazione comunitaria in materia di in house providing”. E le Sanitaservice pugliesi rispondono a questo requisito, come svariate sentenze della magistratura amministrativa hanno ormai riconosciuto”.
“Le attività affidabili alle società devono risolversi in ‘attività connesse esclusivamente all’esercizio di funzioni amministrative di cui all’art. 118 della Costituzione’ (le attività sanitarie, nel nostro caso). E le Sanitaservice pugliesi fanno proprio questo. L’ultimo requisito, che è poi alla base della nota dell’Assessore Attolini, riguarda l’obbligo in capo alle Asl (enti controllanti) di predisporre, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge (dunque entro il 14/11/2012), appositi piani di ristrutturazione e razionalizzazione delle società controllate ed approvare tali piani ‘previo parere favorevole del Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi’. Nel caso delle nostre Sanitaservice, si tratta di presentare poco più dei bilanci consolidati, che contengono già quanto necessario. Occorre però fare in fretta, coordinarsi e fare massa critica tra le varie Asl. Benvenuto, dunque, l’invito dell’Assessore Attolini, sollecitato peraltro dagli stessi lavoratori delle società in house interessati, nonché da interventi pubblici da parte dei rappresentanti istituzionali come il sottoscritto”.