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Stato di agitazione dipendenti Cooperativa Progetto A. dell’Ambito Territoriale di Lecce

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Spett.le
Prefettura di Lecce
c.a. Sua Eccellenza Dott.ssa Maria Rosa Trio

Spett.le
Regione Puglia
c.a. Presidente Dott. Michele Emiliano

Spett.le
Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Lecce


Spett.le
Ambito Territoriale Sociale di Lecce
Ufficio di piano

Spett.le
Commissione di Garanzia
per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Spett.le
Progetto A. Cooperativa Sociale


Oggetto: Dichiarazione stato di agitazione sindacato Cobas Pubblico Impiego Lecce – dipendenti Cooperativa Progetto A. dell’Ambito Territoriale di Lecce


La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, sentiti i propri iscritti Operatori Socio Sanitari dipendenti della cooperativa sociale Progetto A. e in servizio presso l’Ambito Territoriale di Lecce dichiara lo stato di agitazione sindacale per le precarie condizioni lavorative.
Notizia di queste ore è che il personale O.S.S. che ha un contratto a tempo indeterminato che viene sospeso nei mesi estivi e riattivato a fine settembre si è trovato con la riduzione dell’orario settimanale passando dalle ore 25 settimanali dello scorso anno alle attuali n.20 ore settimanali.
È da sottolineare che la cooperativa nel contratto a tempo indeterminato sottoscritto con i dipendenti ha indicato l’orario settimanale in n.25 ore mentre sembrerebbe che l’Ambito Territoriale di Lecce abbia chiesto il passaggio a 20 ore alle dipendenti.

Resta inteso che una variazione in diminuzione dell’orario non sarà accettata verbalmente dalle nostre iscritte senza una comunicazione per iscritto al sindacato e senza discussione pertanto le operatrici ed operatori continueranno a lavorare n.25 ore settimanali.

Si chiede, inoltre, alla Cooperativa Progetto A. un elenco aggiornato di tutti gli operatori in servizio con relativa data di assunzione e mansioni svolte negli anni.
Tutte queste “regole” possono apparire come sfruttamento istituzionale per il tramite delle cooperative sociali che gestiscono il personale dell’Integrazione scolastica.
Si chiede a un riconoscimento della figura professionale a 360 gradi, perché non è ammissibile nel 2020 percepire una retribuzione così offensiva in palese violazione della Costituzione e nello specifico dell’art.36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
La possibilità di poter accedere all’internalizzazione, con il riconoscimento contrattuale adeguato, potrebbe donare quella condizione di serenità ed equilibrio, fondamentale per poter svolgere una professione d’aiuto così complicata e delicata, che porta ogni giorno a stare a stretto contatto con soggetti fragili aventi patologie gravi e gravissime.
Premesso che in prima persona a farne le spese sono gli utenti, nello specifico minori con bisogni speciali che non hanno scelto le loro disabilità, ma si ritrovano ogni giorno a dover urlare e pretendere che gli venga riconosciuto un diritto: dovere morale e sociale di una società inclusiva quale si vanta di essere la nostra.
Ogni utente disabile deve avere gli stessi diritti, nel caso specifico assistenza scolastica, indifferentemente che essa sia erogata da personale Asl o Ambito, senza fare economia sui disabili che hanno la sfortuna di andare in capo all’ Ambito che per carenza di risorse ne fa la pelle sui bambini
L’anno scolastico è iniziato il 24 senza la presenza degli OSS; oggi 26 Settembre 2020 sono state comunicate le nuove condizioni di lavoro che vanno a peggiorare il servizio a discapito degli utenti. Non più 25 ore settimanali, come da contratto, bensì 20, da dividere su un numero elevato d’utenti ubicati su plessi e comuni diversi.
Il periodo storico in cui ci troviamo, particolare e delicato, soprattutto per questo tipo d’utenza che più degli altri è esposta a potenziale rischio contagio data l’attuale emergenza sanitaria, risulta oltremodo incomprensibile l’organizzazione di tale servizio, pertanto si chiede che le OSS vengano assegnate a non più di una scuola dove dovranno svolgere 36 ore settimanali, effettuando un’attenta valutazione dell’utenza e giusto numero di assegnazioni.
Il futuro incerto dei lavoratori e le precarie condizioni di lavoro impongono un intervento della Regione Puglia, dell’U.P.I., dell’A.N.C.I, dell’A.S.L. di Lecce e delle altre istituzioni coinvolte a vario titolo per salvaguardare il servizio svolto dal suddetto personale oltre che la qualità dei servizi svolti nei confronti dello studente/cittadino.
Alla Prefettura di Lecce si chiede l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale per esperire il tentativo di raffreddamento come disposto dalla legge 146/90 per risolvere nel più breve tempo possibile l’incresciosa vicenda della diminuzione dell’orario di lavoro rispetto allo scorso anno.
Si pone in evidenza che si adotteranno tutti gli strumenti di lotta sindacale e che in caso di mancata considerazione della presente, verrà indetto uno sciopero per tutto il personale, nei tempi che verranno comunicati in seguito e nel pieno rispetto delle disposizioni contrattuali e normative in vigore.

Lecce, 26 Settembre 2020

Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

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