Tagli alla sanità: la Sicilia è al primo posto
Tagli alla Sanità?
Sicilia la regione più virtuosa, i tagli li fa con cifre da capogiro, ma tutto passa inosservato, malgrado le conseguenze sono catastrofiche sia per le casse della regione che per i danni sociali irrecuperabili per la società che paga il conto con le loro carni.
Da un paio di anni sembrava che tra l’Assessorato Regionale alla Salute a l’ANIO si fosse raggiunto un equilibrio, dopo anni di forti scontri per il problema delle infezioni ossee, adesso i dati fanno accapponare la pelle in tutto il resto della comunità europea.
Stamattina l’Associazione nazionale per le infezioni ossee ha pubblicato i dati delle amputazioni curati dal comitato scientifico ANIO Presieduto da Dott. Vito Milissenna; nella regione Siciliana, solo nel 2012 i TAGLI di arti inferiori, in soggetti con gravi infezioni ossee ed articolari ammontano a 1249 amputati negli ospedali siciliani.
Solo per il 2012 in Sicilia si è speso 60.000.000,00 di euro ( sessanta milioni di euro), per 1249 soggetti affetti da infezioni ossee, complicate da Diabete, gravi sofferenze vascolari, fratture esposte, revisioni di protesi infette o infezioni causate in sala operatoria. I dati pubblicati dimostrano chiaramente che il trend positivo è un campanello d’allarme che merita molta attenzione.
Ai Sessanta milioni spesi in regione sono da sommare i DRG di fuga per l’ortopedia, che ammontano ad altri 9 milioni circa, così dichiara il segretario nazionale dell’ANIO – GIROLAMO CALSABIANCA: la regione ha ridotto drasticamente i viaggi della speranza, negando i rimborsi per spese residuali per chi ha necessita di essere trattato in centri altamente specializzati al nord d’Italia; con i tagli sono stati chiusi i centri specializzati che storicamente avevano il punto d’accesso all’aeroporto di Falcone e Borsellino ( PA) e Fontana Rossa ( CT), trampolino di lancio per chi si spostava per curarsi nei centri d’eccellenza ed avere salva la vita.
È noto che in Sicilia la spesa per l’ortopedia è la spada di Damocle per la finanziaria; nel 2008 con un impegno del Governo e dell’allora assessore, si era data una concreta risposta a questa grave carenza, continua – Calsabianca – abbiamo collaborato con l’assessorato da associazione di volontariato, abbiamo contribuito in maniera forte finanziando insieme ad INAIL Sicilia il progetto Aracne, censendo le carenze motivazionali e le necessità formative degli addetti ai lavori; insieme alle società scientifiche si era attivato il tavolo tecnico presso l’assessorato, per individuare i punti di forza e di debolezza, valutando le strutture maggiormente recettive ed attivando percorsi multi disciplinari
Il presidente Nazionale della ANIO – Dott. Giuseppe Bilardo dichiara: ANIO, opera in tutta Italia con grande armonia con le amministrazioni sanitarie , dove gli viene riconosciuta la grande esperienza nella gestione dei pazienti con complicanze settiche. Abbiamo appena chiuso l’accordo con la società Scientifica ESTROT (European Society Tissue Regeneration in Orthopaedics Trauma), per dare la possibilità di attivare corsie preferenziali per i soggetti con gravi infezioni, inserendoli in percorsi riparativi straordinari, le mega protesi in chirurgia ortopedica ricostruttiva sono il futuro per questi soggetti, che spesso vivono l’accanimento terapeutico, aumentando i costi dei trattamenti che molte volte si chiudono con l’atto chirurgico estremo dell’amputazione.
La Siciliacontinua a non voler collaborare, continua – il Segretario Nazionale ANIO – Girolamo Calsabianca – adesso basta! abbiamo investito negli anni scorsi 245.000,00 euro, dal nostro bilancio nazionale per dare la speranza al siciliano di non sentirsi vittima di un sistema miope, ma sono stati soldi sprecati!
Abbiamo avviato l’ultimo progetto quest’anno in Sicilia per la prevenzione delle fragilità in ortopedia, e un percorso di presa in carico sanitario e sociale nei soggetti con piede diabetico, ma è l’ultimo banco di prova.
Nel resto d’Italia sono le altre regioni a sostenerci, per operare a braccio sostenendo tutti quei cittadini che sono affetti da questa patologia.
In Italia ogni anno sono 28.000 i nuovi cittadini affetti da questa patologia, al sud le cifre fanno inorridire gli economisti europei, ma non si comprende il motivo della mancata presa di coscienza della gravità di questa patologia.
Le compagnie assicurative sono sul piede di guerra con le amministrazioni pubbliche e con gli ordini professionali, ma non è questa la strada percorribile- continua Calsabianca- nel 2008 abbiamo dimostrato con le carte alla mano, come più della metà di questi costi sociali si possono risparmiare, solo con la presa in carico adeguata e una coscienza clinica multidisciplinare, fondamentale per questa patologia.
Abbiamo guidato 90 soggetti in un percorso diagnostico chiuso, con l’impegnativa di pre-ricovero per amputazione dell’arto; di questi, solamente 4 sono stati amputati, due morti per setticemia fulminante, il resto inserito in percorsi multidisciplinari, sono stati curati anche in cliniche private, dove medici militanti in ANIO da diversi anni si sono spesi oltre ad ogni possibilità, ma 84 pazienti ad oggi hanno ancora la loro gamba.
Un trattamento di infezioni ossee se correttamente curato presso centro specializzato, costa 812mila euro a soggetto, una amputazione ha costi ben diversi!
Per la PA, il conto si fa presto a farlo: 30.000,00 euro circa è il DRG complessivo per una amputazione.
In Sicilia 1249 per un totale di 37.470.000,00 ( trentasette milioni quattrocento settanta mila euro), 7.000.000,00 ( sette milioni) per la fornitura delle protesi esterne per l’arto sostitutivo, 11.241.000,00 (undici milioni duecento quarantuno mila euro) per invalidità civile e accompagnamento solo il primo anno, poi queste somme sono da calcolare per una media di quaranta anni – 449.640.000,00, mezzo miliardo di euro; altri 1.748.000,00 ( un milione settecento quarantotto mila euro ) per l’incentivo per adattamento della vettura a cambio automatico; 624.500,00 (seicento venti quattro mila euro ) per ausili vari, stampelle, scarpe ortopediche ausili per la deambulazione assistita, e tutta la riabilitazione che ne consegue; e il cittadino? Mancati guadagni perdita del posto di lavoro, danni morali e biologici.
Le cifre in gioco sono da tagli invidiabili ad una finanziaria dell’intero paese.
Girolamo Calsabianca
Sergretario Nazionale ANIO
Tel. 800.688.400 | Web: www.anio.it– info@anio.it