Tutto potrebbe mancare ma non le suore superstipendiate nell’Asl Brindisi-Mesagne
Con determina del 22.2.012, a firma dei direttori amministrativi e sanitari dell'Ospedale Brindisi-Mesagne-San Pietro Vernotico, sigg. Antonio Piro e Antonio Pastore, e' stata liquidata la somma di € 86mila 410, a favore di 4 suore dell' Istituto “Figlie di San Camillo di Roma, quale compenso per il servizio reso nel periodo maggio-novembre 2011, importo gravante sul conto del Bilancio, ad oggetto: Personale religioso convenzionato, incluso oneri riflessi.
Tanto in esecuzione degli obblighi derivante dalla apposita convenzione sottoscritta per l'assunzione in servizio di 4 suore di cui all'occorrenza una come superiora col compito di “coordinamento attività sanitaria nei reparti”, proprio delle “caposale”.
Le suore saranno anche addette al servizio giornaliero religioso nella Cappella, di ausilio al ministro di culto cattolico, anch'egli stipendiato.
Alle stesse e' dovuto il compenso individuale mensile di 3.000 euro al lordo, nonché pasti, alloggio, mobilio, abiti, scarpe, telefono, lavaggio e stiraggio di biancheria ed indumenti. Altro non si ravvisò e pattui'!
Per la crisi delle strutture ospedalieri e la pesante esposizione debitoria la Puglia rischia il commissariamento, trovasi già “a regime controllato” col blocco di concorsi, assunzioni o convenzioni a diverso titolo con personale titolato o specializzato, ad eccezione però di quello religioso.
Con le inguaribili ristrettezze economiche non sappiamo come l'Asl brindisina riesca a seguire i pazienti con la dovuta priorità ed efficacia per l' assistenza sanitaria come per quella religiosa, soprattutto se l'invocando San Camillo potrà venir loro in soccorso.
Giacomo Grippa (Lecce)